2011-07-29 13:49:03

India: l'attivista cristiano trovato ucciso, testimone delle violenze anticristiane in Orissa


Ucciso per aver testimoniato le violenze di un pogrom anticristiano. Questa la ragione che è costata la vita a Michael Digal, leader e attivista cristiano dello Stato indiano di Orissa, trovato morto mercoledì scorso dopo tre giorni di ricerche. Riferisce l'agenzia AsiaNews che Digal aveva fornito la sua testimonianza in tribunale in un caso di violenza avvenuto durante i pogrom anticristiani del 2008 nel distretto di Kandhamal, accuse che avevano portato all’arresto una persona. Dopo aver scontato la pena ed essere uscito di prigione, il condannato aveva stretto amicizia con Digal, guadagnandosi la sua fiducia. Secondo gli inquirenti, la mattina di tre giorni fa il presunto "amico”, avrebbe invitato Digal a fare una gita in bicicletta e, dopo aver raggiunto una foresta, lo avrebbe accoltellato lontano da occhi indiscreti. “Michael Digal è stato testimone delle violenze interreligiose commesse contro i cristiani e ha dato la sua testimonianza in tribunale. Per questo è’ stato assassinato brutalmente da un radicale indù”, ha affermato Sajan K George, presidente del Global Council of India Christians, che ha poi chiesto al presidente dell’Alta corte di giustizia dell’Orissa di intervenire presso il governo dell’Orissa per estendere ai cristiani che hanno testimoniato nei casi di violenza interreligiosa in Kandhamal la protezione concessa ai testimoni. Durante i pogrom di Kandhamal del 2008 furono uccise 38 persone e più di 25mila cristiani tribali furono obbligati ad abbandonare le loro abitazioni (M.R.)







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