2011-07-27 14:07:38

Australia: la Chiesa critica lo scambio di 800 richiedenti asilo con 4 mila rifugiati in Malaysia


L’Australia trasferirà in Malaysia 800 richiedenti asilo giunti via mare a Christmas Island, l’isola situata nell’Oceano Indiano che ospita il centro di accoglienza per immigrati e richiedenti asilo più grande del Paese. È quanto stabilisce un accordo siglato lunedì scorso a Kuala Lumpur tra il governo di Canberra e quello malese. Il patto, di cui si discute tra molte polemiche dallo scorso mese di maggio, prevede di trattare i richiedenti asilo soggetti a trasferimento alla stregua di immigrati legali in attesa che le loro domande di accoglienza siano esaminate. Le domande di asilo saranno quindi valutate dall’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). In cambio, l’Australia accoglierà 4mila persone dalla Malaysia che sono già state riconosciute come rifugiati. Secondo il governo del Primo Ministro Julia Gillard, lo scambio servirà a scoraggiare i richiedenti asilo dall’intraprendere la pericolosa e costosa traversata verso l’Australia e quindi a colpire il traffico di esseri umani. Di diverso avviso le organizzazioni umanitarie e la Chiesa australiana che in queste settimane hanno espresso forti critiche all’iniziativa sulla quale ha sollevato dubbi anche l’Unhcr. Riserve ribadite all’indomani della firma dall’Ufficio cattolico australiano per i migranti e i rifugiati (Amcro). A preoccupare, ha affermato il direttore padre Maurizio Pattenà, è la sorte delle persone più vulnerabili, “compresi i bambini, le famiglie e altre persone in difficoltà che saranno bloccati proprio nel momento in cui hanno maggiore bisogno di aiuto”. Secondo il sacerdote, infatti, l’Australia potrebbe garantire a questi 800 richiedenti asilo condizioni di vita molto migliori di quanto non possa fare la Malaysia. “La soluzione malese – ha osservato – riflette la propaganda politica interna che vuole l’Australia minacciata da un’invasione di boat-people, mentre di fatto il numero degli arrivi via mare è insignificante se rapportato a quelli complessivi del programma nazionale sull’immigrazione”. Padre Pattenà ha quindi ricordato come proprio i dati governativi indichino quanto l’Australia abbia tutto da guadagnare dall’immigrazione, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione australiana. Senza contare - ha aggiunto - che la storia dimostra come l’irrigidimento delle politiche migratorie non sia mai riuscita a fermare l’immigrazione illegale, alimentata com’è dalla disperazione di chi fugge da situazioni drammatiche. Di qui l’appello a una politica migratoria più umana: “Il governo deve perseguire il benessere degli immigrati nel loro interesse e in quello di tutta l’Australia”, ha detto padre Pettenà. (L.Z.)







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