Messico: 7 milioni di giovani rischiano di essere preda delle organizzazioni criminali
7 milioni di giovani messicani disoccupati rischiano di entrare nel racket delle organizzazioni
criminali. A lanciare l’allarme è il settimanale dell'arcidiocesi di Mexico "Desde
la Fe", inviato all'agenzia Fides. Il periodico ricorda che in tutta l’America Latina
ci sono quasi 40 milioni di giovani tra i 15 ed i 29 anni che non studiano né lavorano,
di cui 7 milioni solamente in Messico. "La rete della criminalità organizzata migliora
ed espande il suo potenziale di attrarre milioni di giovani senza opportunità”, si
legge nel settimanale, che aggiunge: “questa è la popolazione giovanile più vulnerabile,
perché non ha un’occupazione o un mestiere, cade nei vizi, o vive alla disperata ricerca
di qualsiasi opportunità di lavoro che non arriva, quindi sono tentati di accettare
le proposte dal crimine organizzato che offrono soldi a palate, anche sapendo che
c'è il rischio di perdere la vita o la libertà”. Le cifre sono allarmanti: l'80% delle
carceri sono occupate da giovani tra i 20 e i 35 anni mentre le vittime di crimini
violenti 9 volte su 10 sono giovani. “Non basta assistere i giovani che studiano per
non fargli abbandonare la scuola, ma occorre offrire opportunità a coloro che non
fanno neppure parte del sistema scolastico, e, logicamente, tanto meno hanno la possibilità
di unirsi alla popolazione economicamente attiva”, conclude il settimanale, che rileva
anche una diminuzione del lavoro della Chiesa cattolica in questo ambito, a causa
della lontananza dei giovani dagli ambienti di fede e di una carente evangelizzazione.
(M.R.)