2011-07-26 13:09:21

Memoria dei Santi Gioacchino ed Anna. Il cardinale Comastri: le famiglie ritrovino Dio


La Chiesa celebra oggi la memoria dei Santi Gioacchino ed Anna, genitori della Beata Vergine Maria. Una memoria particolarmente sentita nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, dove a mezzogiorno il cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per lo Stato della Città del Vaticano, ha presieduto la Messa con la recita dell’Angelus, la supplica alla madre della Madonna e la preghiera per le famiglie. Nel pomeriggio, alle 18, la celebrazione eucaristica dedicata ai nonni presieduta dal cardinale Paolo Sardi. E sulle figure dei Santi Gioacchino ed Anna ascoltiamo al microfono di Tiziana Campisi il cardinale Comastri:RealAudioMP3

R. - Noi abbiamo pochissime notizie su Sant’Anna, come anche su San Gioacchino. Le uniche notizie che si hanno le possiamo ricavare dalla figlia, Maria. Ecco, allora, la proposta che io faccio: entriamo nella piccola casa di Nazareth ed ascoltiamo Maria mentre risponde all’Angelo: “Eccomi”. Com’è sbocciato questo “Eccomi”? Evidentemente, in quell’ “Eccomi”, c’è la grazia di Dio, c’è la libertà docile di Maria, ma c’è anche l’educazione che ha ricevuto in famiglia. C’è l’educazione all’ascolto della voce di Dio, che Maria ha preso da Sant’Anna e da San Gioacchino. In quell’ “Eccomi” meraviglioso c’è, in qualche modo, il profumo della vita e della testimonianza di famiglia che Maria ha respirato accanto a Sant’Anna ed accanto a San Gioacchino.

D. - La figura di Sant’Anna ci porta dunque all’immagine della famiglia. In che modo, oggi, riaccostarsi ai valori della famiglia, guardando alla figura di Sant’Anna ma anche a quella di San Gioacchino?

R. - Oggi la famiglia è diventata un deserto. Possiamo dire che molti figli crescono in case atee, dove non si respira affatto la presenza di Dio. E quando manca Dio, manca la pace, l’armonia. Quando manca Dio, manca la fedeltà ed anche una precisa scala di valori. L’esempio di San Gioacchino e di Sant’Anna deve stimolare le famiglie di oggi a ritrovare la sorgente della gioia, della pace, della bellezza della famiglia. Se la famiglia non ritrova Dio, se non ritrova quella pienezza di Dio che si respirava nella casa di San Gioacchino e di Sant’Anna, non potrà dare nulla ai figli. Potrà assicurare un po’ di benessere, che però non risolve il problema del senso della vita, della gioia del cuore. I figli hanno bisogno di una testimonianza di valori e di ideali autentici, ma prima di tutto hanno bisogno della testimonianza del valore di Dio, che è la roccia su cui si può costruire la vita.

D. - Famiglie e generazioni che si succedono. Se la famiglia è un po’ la base della società, hanno un’importanza fondamentale i nonni…

R. - I nonni sono i custodi della continuità, sono la presenza continua dell’affetto. Trasmettono la lampada della sapienza della famiglia, la lampada dei valori della famiglia, dell’educazione che si deve ricevere in famiglia. E se i nonni sono persone ricche della sapienza di Dio, possono veramente trasmettere ai figli il segreto della vita ed anche la mappa della vita che devono percorrere. Se noi vogliamo trasmettere ai figli e ai nipoti la luce che illumina la vita, bisogna averla dentro e gli adulti devono porsi la domanda: “Che responsabilità abbiamo noi, oggi, di fronte allo sbandamento dei figli, dei giovani?”. Molto spesso, i giovani, più che lontani dalla fede sono allontanati o non avvicinati. Questo è un esame di coscienza che dobbiamo fare tutti noi adulti. (vv)







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