Australia: la Chiesa risponde all’appello del Corno d’Africa, colpito dalla siccità
È una risposta pronta quella che la Chiesa australiana dà al Corno d’Africa, colpito
da una gravissima crisi umanitaria, causata dalla siccità. In una nota diffusa ieri,
la Conferenza episcopale australiana (Acbc), guidata dall’arcivescovo Philip Wilson,
incoraggia tutti i fedeli a sostenere, sia con le preghiere che con gesti concreti,
la Caritas del Paese la quale, a sua volta, sta già facendo giungere gli aiuti ai
Paesi africani più colpiti. “I nostri fratelli e sorelle dell’Africa orientale – si
legge nella nota – sono nella morsa di una grave crisi umanitaria. La lunga siccità
e l’insicurezza alimentare estrema minacciano le vite di milioni di persone. Dobbiamo
essere risoluti nel dare il nostro supporto e la nostra solidarietà”. Per questo,
mons. Wilson invita tutte le parrocchie del Paese a dedicare, nelle Messe di domenica
prossima, speciali intenzioni di preghiera per il Corno d’Africa e a destinare a questa
regione così devastata il ricavato delle collette. “Per quarant’anni - prosegue la
nota - Caritas Australia ha lavorato per conto della comunità cattolica del Paese
al fine di creare opportunità di sviluppo per i più poveri tra i poveri. In Africa
Orientale, la Caritas è già operativa sul territorio, distribuendo cibo, acqua, generi
di primo soccorso ed assistenza agricola”. Ricordando, poi, che la Chiesa australiana
“è impegnata nella difesa della dignità umana”, mons. Wilson sottolinea che il Corno
d’Africa sta vivendo “la più grande crisi umanitaria mai vissuta sulla Terra fino
ad oggi”: due milioni di bambini, infatti, sono malnutriti; molti muoiono letteralmente
di fame e circa 11 milioni di persone in otto Paesi sono stati dichiarati a rischio.
“Il vostro contributo – spiega la Acbc ai fedeli – farà sì che la Caritas Australia
possa difendere la dignità e i diritti di tutte le persone, dando voce agli africani
più poveri, accompagnando le comunità più vulnerabili fuori da una povertà debilitante”.
Di qui, l’esortazione a non dimenticare che, per molte persone del Corno d’Africa,
“il più fondamentale dei diritti umani, il cibo, è diventato un lusso”. “Come cattolici
– ribadisce la nota – non possiamo semplicemente stare a guardare e permettere che
queste comunità rimangano in una condizione di sofferenza disumana”. Infine, citando
le parole di padre Pedro Arrupe, Preposito Generale della Compagnia di Gesù dal 1965
al 1983, mons. Wilson conclude: “Se c’è la fame in tutto il mondo, allora la nostra
celebrazione eucaristica è in qualche modo incompleta in tutto il mondo. La nostra
fede in Gesù Cristo ci spinge a seguire il suo esempio nella compassione verso i poveri”.
(I.P.)