2011-07-25 13:30:04

Vedere la morte con lo sguardo della fede: così il cardinale Bertone ai funerali del fratello Paolo


La morte porta il dolore della separazione ma è ponte per l’incontro con Cristo: con questa consapevolezza il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha pronunciato l’Omelia ai funerali, stamane, nella Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore in Romano Canavese, di suo fratello Paolo, scomparso a 81 anni dopo due anni di sofferenza a causa di un ictus. Il cardinale Bertone ha ringraziato il Santo Padre che – ha detto - “ha voluto, con un graditissimo messaggio e poi ancora con una telefonata personale, assicurare la sua partecipazione spirituale alla liturgia funebre, e impartire a noi la sua confortatrice Benedizione Apostolica”. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Di fronte alla morte il cardinale Bertone parla della “forza della vita che si nasconde nella sofferenza”. Ricorda “uno sposo e un padre generoso, cittadino ricco di amor di patria, animato da un forte senso del dovere, altruista verso tutti e pieno di buon umore nelle sue relazioni, grande lavoratore pieno di energie”. “Quando è sembrato che la malattia volesse annullare le emozioni e i sentimenti, - afferma - è emersa in lui quella forza che fa l’uomo ancora più grande; la forza della vita che si nasconde nella sofferenza”. La morte è il suggello della promessa di immortalità, fatta da Cristo nostro Salvatore; è un entrare nella pienezza della vita, è un godere i frutti di una esistenza coerente, generosa e giusta, davanti agli uomini e davanti a Dio”. “Come Gesù stesso ha testimoniato percorrendo fino in fondo l’aspra salita sotto il peso della croce, la sofferenza – sottolinea il cardinale Bertone - diventa feconda mediante la fede, al modo del chicco di grano morente nella terra, per rinascere a vita nuova”. “Anche se dobbiamo riconoscere la fitta del dolore per la separazione - afferma il cardinale Bertone - sappiamo che la morte sigilla la meta del pellegrinaggio terreno, e fa da ponte per il grande incontro con Cristo nella vita eterna”. “Vedere la morte con lo sguardo della fede, - sottolinea - è l’ultimo atto di fede, di consenso, del cristiano che è vissuto di fede giorno dopo giorno, nelle gioie e nelle avversità.” Accennando proprio alla vita di fede del fratello Paolo, terzo di otto fratelli e sorelle, il cardinale Bertone si apre al racconto più personale: “Paolo era un ex allievo di Don Bosco e la realtà salesiana ha caratterizzato un po’ tutta la nostra famiglia educandoci ad una solida esperienza sacramentale e infondendoci una ardente e filiale devozione mariana”. “Pur nella sofferenza e nella incomunicabilità del suo stato, - confida il cardinale Bertone - un sussulto, uno sguardo era sufficiente ai suoi cari per capire che aveva percepito, che era presente, e per fargli sentire il loro affetto perseverante”. Per i bambini, “da lui tanto amati”, “il tempo della sofferenza del nonno – dice - e la carica di amore che lo ha circondato sono stati per loro una autentica scuola di vita, di fede e di bontà”. L’invito per tutti è a rivolgersi con fiducia a Maria Consolatrice e Ausiliatrice “che – dice il cardinale Bertone - per le tante volte in cui Paolo l’ha supplicata di accompagnarlo nell’ora della morte, ora vorrà riconoscerlo come un suo figlio devoto e con amore materno vorrà presentare la sua anima al cospetto di Dio”. La comunità della Radio Vaticana esprime al cardinale Bertone sincere condoglianze e si unisce di cuore alla preghiera a Maria.







All the contents on this site are copyrighted ©.