Perù: il cardinale Cipriani chiede un’azione di governo a difesa della famiglia e
della vita
“La famiglia deve vivere in un clima in cui deve esserci maggior rispetto per la dignità”.
E’ quanto ha affermato lo scorso sabato in un programma radiofonico l’arcivescovo
di Lima, cardinale Juan Luis Cipriani. “Mi preoccupano la famiglia, l'educazione dei
figli, la morale”, ha detto il porporato, che ha poi chiesto al nuovo presidente del
Perù, Ollanta Humala, di promuovere un’azione di governo a difesa della famiglia e
della vita. “Non possiamo portare avanti ragazzi che siano consumatori di droghe o
membri di bande perché non c'è una buona istruzione, né possiamo creare una tendenza
nella gioventù in cui tutto è divertimento, carriera e sesso”, ha dichiarato il cardinale
Cipriani, aggiungendo poi che “i genitori vogliono una maggiore attenzione per l'educazione
dei propri figli e per la sicurezza. L'evitare il consumo di droghe, la non violenza,
il rispetto della possibilità di tutti di accedere all'assistenza sanitaria. Tutti
questi temi vanno insieme”. Riferisce l’agenzia Zenit che il porporato si è anche
riferito all'esistenza di pressioni esterne al Paese, che vogliono promuovere l'aborto,
l'eutanasia e il consumo di droghe, distruggendo i valori fondamentali della famiglia.
“Vorrei un'agenda in cui si rispetti la vita fin dal concepimento, in cui si rispettino
la costituzione della famiglia, uomo e donna, e la sua stabilità”, ha confessato l’arcivescovo
di Lima, auspicandosi che il nuovo governo “promuova unità, pace, ordine e una crescita
morale. La Chiesa non prende mai le parti di un governo, ma allo stesso tempo guarda
con speranza alla possibilità che la famiglia peruviana mantenga le proprie radici
cristiane e che lo sviluppo avvenga anche in campo morale”, ha sottolineato il porporato,
che ha poi ringraziato Papa Benedetto XVI per la fiducia che ha riposto in lui nominandolo
membro della Pontificia Commissione per l'America Latina, un'istituzione che cerca
di conoscere la situazione della Chiesa in questa parte del mondo.“Siamo un gruppo
di cardinali e vescovi incaricati di analizzare come procede la fede in America Latina
studiando anche le situazioni politiche, sociali, economiche e delle altre religioni”,
ha concluso il porporato. (M.R.)