Anno internazionale della Gioventù: riunione di alto livello all’Onu
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dedica ai giovani una riunione di alto livello
a New York, domani e lunedì, nel contesto dell’Anno internazionale della Gioventù
in corso dal 12 agosto 2010 all’11 agosto 2011. L’incontro è particolarmente rivolto
ai giovani tra i 15 e i 24 anni, che rappresentano il 18% della popolazione globale,
ovvero circa 1,2 miliardi di persone: di queste l’87% vive nei Paesi in sviluppo,
con sfide quotidiane da affrontare per il limitato accesso alle risorse, alla sanità,
istruzione, occupazione. A caratterizzare la prima giornata dei lavori, due tavole
rotonde interattive che porranno rispettivamente a tema il “Rafforzamento della cooperazione
internazionale per i giovani e la promozione del dialogo e della partecipazione giovanile
attiva quali elementi indispensabili per l’integrazione sociale, la piena occupazione
e l’eliminazione della povertà” e “Le sfide allo sviluppo giovanile e le opportunità
per lo sradicamento della povertà, l’occupazione e lo sviluppo sostenibile”. La seconda
giornata dell’incontro prevede due riunioni plenarie dell’Assemblea Generale sul tema
centrale dell’evento “I giovani: dialogo e comprensione reciproca”. Al termine della
due giorni verrà adottato un documento finale sulla piena attuazione delle politiche
già esistenti concernenti lo sviluppo giovanile e sulla partecipazione dei giovani
all’economia globale e alla crescita sociale. All’elaborazione del testo hanno concorso
diverse organizzazioni giovanili invitate a sottoporre all’Assemblea le loro preoccupazioni
e priorità e i loro suggerimenti. L’ “Anno della Gioventù 2010-2011” è stato stabilito
dall’Assemblea Generale nel dicembre 2009, con la finalità di promuovere gli ideali
della pace, il rispetto dei diritti umani e la solidarietà tra generazioni, culture
religioni e civiltà. Nei sussidi elaborati in vista dell’ “Anno” l’Onu ha voluto dare
speciale rilievo al contributo offerto dai giovani alla lotta contro la povertà e
la fame nelle loro comunità di appartenenza, alla promozione di stili di vita rispettosi
dell’ambiente e all’uso innovativo delle nuove tecnologie, con l’obiettivo di ridurre
il divario tra fasce agiate e fasce emarginate della popolazione e di creare società
più solidali. (M.V.)