Le Chiese maronita e armeno-cattolica del Libano hanno accolto, nei giorni scorsi,
il prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, cardinale Leonardo Sandri.
La festa di San Charbel e il decimo anniversario della beatificazione del vescovo
Ignazio Maloyan hanno fatto da cornice alla visita, caratterizzata anche da altri
due eventi che hanno coinvolto la comunità cattolica: l'ordinazione episcopale del
nuovo ordinario armeno per l'Europa Orientale, mons. Raphael Minassian, e il 25.mo
di episcopato del Patriarca di Antiochia dei Maroniti, Béchara Boutros Raï. Il cardinale
Leonardo Sandri è giunto a Beirut giovedì 14 luglio 2011, insieme con il cardinale
Renato Martino, presidente emerito dei Pontifici Consigli Iustitia et Pax e della
Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. I porporati hanno ricevuto un cordiale
benvenuto dal Patriarca armeno cattolico, Nerses Bedros XIX Tarmouni, dal nunzio spostolico,
mons. Gabriele Caccia, e da altri presuli e sacerdoti. Venerdì 15 luglio, dopo la
visita al Patriarca maronita nella residenza di Bkerké, il cardinale Leonardo Sandri
si è recato al Carmelo della Theotokos e dell'Unità, ad Harissa. Il porporato ha portato
due reliquie del beato Giovanni Paolo II, donate dall'arcivescovo di Cracovia, cardinale
Stanislao Dziwisz, nel ricordo della visita compiuta al Carmelo da Papa Karol Wojtyla.
In occasione della festa della Madonna del Carmine, si è anche pregato per Benedetto
XVI e per l'Oriente. Sabato 16 luglio, nella cattedrale armena di Beirut, il Patriarca
Nerses Bedros XIX Tarmouni, ha presieduto la liturgia per l'ordinazione episcopale
di mons. Minassian, nominato dal Santo Padre arcivescovo della sede titolare di Cesarea
di Cappadocia. Nel suo intervento, il cardinale Leonardo Sandri ha ricordato che i
cattolici armeni sono “rimasti fedeli, insieme ai fratelli della Chiesa armena apostolica,
alla fede cristiana malgrado le sofferenze e la notte oscura conosciuta nel corso
della loro storia”. “Essere vescovo – ha aggiunto il porporato - significa porsi al
servizio dell'unità con spirito missionario: ciò impone di avere a cuore il dialogo
ecumenico e la sensibilità rispettosa verso i credenti di altre religioni e i non
credenti”. Sabato sera, a Byblos-Jbeil, il Patriarca Bechara Rai è stato festeggiato
dall’eparchia che lo ebbe come pastore fino alla recente elezione. La stessa sera,
nella vicina località di Amehit, il presidente della Repubblìca libanese, il generale
Michel Sleiman ha offerto una cena in onore del Patriarca maronita e dei cardinali
in visita in Libano. Rivolgendosi al cardinale Leonardo Sandri, il presidente Sleiman
ha chiesto “di trasmettere a Benedetto XVI tutto il rispetto e la gratitudine per
l'interesse costante che accorda al Libano”.
Domenica 17 luglio, si è poi tenuta
la grande festa annuale di San Charbel ad Annaya. Il santuario, che ne accoglie le
spoglie mortali, é meta incessante di pellegrini anche non cristiani. Il Patriarca
Béchara Boutros Raï ha presieduto la Santa Eucaristia secondo il rito della Chiesa
antiochena maronita. L'ultima tappa della visita del cardinale Sandri in Libano ha
avuto luogo a Bzommar sui monti che sovrastano la baia di Beirut. In una adorazione
eucaristica molto raccolta, presieduta dal Patriarca armeno-cattolico, si è fatto
memoria del vescovo e martire Maloyan nel decennale della beatificazione. Il cardinale
Sandri ne ha evocato la figura e la testimonianza. “Non solo - ha detto - rimaniamo
impressionati dalla sua totale fiducia in Dio, ma ci rendiamo conto che il sacrificio
di ogni martire manifesta il sacrificio di Cristo, il quale nella pienezza del tempo
ha portato sulla croce le sofferenze, le ingiustizie e i mali del mondo”. (A.L.)