2011-07-23 14:19:01

I vescovi degli Stati Uniti: la gravidanza non è una malattia, no alle leggi sulla sterilizzazione


"La gravidanza non è una malattia, e la fertilità non è una condizione patologica. La gravidanza e la fertilità non possono essere soppresse con qualsiasi mezzo tecnicamente possibile". Lo ha ricordato il cardinale Daniel DiNardo, arcivescovo di Galveston-Houston e presidente della Commissione episcopale sulle attività della vita, a nome dei vescovi degli Stati Uniti, i quali ribadiscono con forza la loro opposizione - insieme con i gruppi American United for Life - a una proposta legislativa, approvata dal Governo federale, che prevede la copertura finanziaria per la sterilizzazione chirurgica e il controllo nascite nei piani di assicurazione privata a livello nazionale. Lo riferisce L’Osservatore Romano. Il provvedimento - secondo i presuli - "metterebbe a repentaglio il bene delle donne e dei bambini" e sarebbe lesivo della coscienza dei fornitori di tali servizi. La legislazione sanitaria approvata nel 2010 prevede un elenco di "servizi preventivi" per le donne che i nuovi piani di assistenza sanitaria devono coprire senza franchigie o partecipazioni ai costi. Un comitato dell'Istituto di medicina dell'Accademia nazionale delle scienze ha abbozzato degli orientamenti, non vincolanti, su richiesta del segretario del Department of Health and Human Services, Kathleen Sebelius. Il comitato ha raccomandato "l'intera gamma" dei contraccettivi e delle procedure di sterilizzazione approvati dal Governo federale. Secondo il cardinale DiNardo, in quelle "raccomandazioni" c'è un'ideologia sottostante che "va al di là di ogni valutazione oggettiva dei bisogni di salute delle donne e dei bambini". Se il comitato poi dovesse implementare le sue "raccomandazioni" violerebbe "le profonde convizioni morali e religiose di molti". L'Institute of Medicine, insomma - ha evidenziato il porporato - con i suoi consigli ha "perso un'occasione per promuovere una migliore assistenza sanitaria per le donne e riaffermare il valore inviolabile della vita umana". È opportuno ricordare che il Department of Health and Human Services degli Stati Uniti ha incluso nei piani sanitari del Patient Protection and Affordable Care Act (Ppaca) - ovvero la riforma del sistema sanitario introdotta nel 2010 che ha ampliato considerevolmente il numero delle persone che beneficiano dei piani assicurativi sanitari - la contraccezione e i sistemi di sterilizzazione come "servizi di prevenzione per la salute delle donne". Inoltre, sono state rimosse alcune tutele per gli operatori sanitari che, per esempio, intendano manifestare la propria obiezione di coscienza in merito ai servizi connessi con la fecondazione in vitro o la contraccezione chimica. Dall'episcopato si esprime, ed è sta espressa in più occasioni, la preoccupazione per il rischio che i metodi contraccettivi e i sistemi di sterilizzazione possano diventare "pratiche comuni nell'ambito dell'applicazione della riforma sanitaria". Negli Stati Uniti, fra l'altro, è stata autorizzata la commercializzazione della cosiddetta pillola "Ella" (Ulipristal) definita come "metodo contraccettivo di emergenza" che può bloccare l'ovulazione, ma anche agire sull'embrione impedendone l'annidamento nell'utero. A tale riguardo, il cardinale DiNardo, più volte, ha ribadito che "l'inclusione di servizi come la contraccezione, la sterilizzazione e la prescrizione dei farmaci abortivi nei piani sanitari pone un evidente conflitto potenziale con il diritto di coscienza", ricordando che "per mesi, programmi come il Planned Parenthood e i gruppi pro-aborto hanno premuto affinché i cosiddetti "servizi preventivi" prevedessero anche la somministrazione dei farmaci abortivi". In tal modo, e "in maniera arbitraria", "non si proteggono le varie denominazioni religiose, incluse quelle che costituiscono la spina dorsale della rete di strutture private di cura, i cui valori respingono questi servizi preventivi".







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