2011-07-22 14:52:40

MALAWI. Appello dei vescovi per la giustizia e la pace dopo le dimostrazioni di piazza


Comunicato Stampa della Conferenza Episcopale dal titolo “Giustizia e pace si baceranno” (Sal 85,11) sulle dimostrazioni del 20 luglio

“Giustizia e pace si baceranno”. È l’appello lanciato dalla Conferenza episcopale del Malawi, in seguito alle violenze scaturite nel Paese il 20 luglio. Due giorni fa, infatti, era stata indetta una dimostrazione di protesta nazionale e l’opposizione aveva invitato la popolazione a scendere in piazza per protestare contro la gravissima crisi economica e contro la politica del presidente Bingu wa Mutharika. La situazione è però degenerata in varie città, con saccheggi e sanguinosi scontri con le forze di sicurezza. Un primo bilancio parla di almeno 18 vittime, decine di feriti ed oltre 275 arresti. “Quella che si preannunciava come una dimostrazione pacifica sui temi economici e politici – scrivono i vescovi in un messaggio a firma di mons. Joseph Mukasa Zuza – è stata contrassegnata da arresti, violenze, morti e saccheggi”. Per questo, ricordando il comandamento di Gesù, “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”, la Conferenza episcopale del Malawi chiede “ai dimostranti, a tutti i cattolici e a tutte le persone di buona volontà” di “porre fine immediatamente ad ogni forma di violenza e saccheggio, contrari ai comandamenti di Dio, e di proseguire sulla via della vera pace e del rispetto reciproco, come si addice ai figli e alle figlie di Dio”. I vescovi chiedono, poi, al popolo di ricordarsi che “siamo tutti creati ad immagine di Dio, a prescindere da razza, colore, origine, religione e schieramento politico”. Bisogna quindi evitare “un linguaggio senza compromessi” e lasciare spazio, invece, “al dialogo e alla ragionevolezza”. La Chiesa del Malawi chiama in causa anche il governo, sottolineando la necessità di “avviare immediatamente un dialogo franco ed aperto con tutte le parti in causa”, di “ascoltare attentamente e con onestà il grido della popolazione” e di “assicurare che i beni e le vite del popolo siano tutelati”. Infine, i vescovi pregano affinché “la pace e la calma, caratteristiche della nazione, continuino a prevalere” e perché tutti se ne avvalgano “con tutto il cuore, come strumenti della pace stessa”. (PIRO)







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