2011-07-21 16:13:01

In carcere il deputato Alfonso Papa. Strappo in aula tra Pdl e Lega


In Italia, acque agitate nella maggioranza politica all’indomani del voto della Camera che ha concesso l'esecuzione dell'ordinanza di custodia nei confronti del deputato, autosospesosi dal Pdl, Alfonso Papa, e del voto del Senato che ha invece negato l’esecuzione dei domiciliari per l’ex Pd Alberto Tedesco. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Pdl e Lega cercano di attenuare le turbolenze interne alla maggioranza dopo la spaccatura alla Camera sul voto di ieri che ha concesso l’autorizzazione all’arresto dell’onorevole Alfonso Papa, l’ex magistrato autosospesosi dal Pdl per il suo coinvolgimento nell’inchiesta P4. Spaccatura che nelle stesse ore si era riproposta a palazzo Madama sull’autorizzazione a procedere, in questo caso negata, per il senatore ex Pd Tedesco, imputato nell’inchiesta sulla corruzione nella sanità pugliese. L’opposizione parla di capolinea per la coalizione di governo. Di diverso avviso la Lega, secondo cui c’è stata una divergenza come sui rifiuti, ma è “un errore volergli dare un significato politico”. Sulla stessa linea il segretario del Pdl Alfano, per il quale la posizione del Carroccio “non ha alcun nesso con la tenuta dell’esecutivo”. Mentre il capogruppo del Pdl alla camera Cicchitto contesta la validità del voto per la presunta violazione della sua segretezza. La maggioranza deve però registrare anche lo strappo del leghista Castelli al Senato dove ha annunciato il suo voto contrario al rifinanziamento delle missioni militari. Si tratta di una decisione esclusivamente personale che non riflette la posizione del partito di Bossi, ma che tuttavia ha indotto la maggioranza a far slittare a martedì il voto sul decreto per consentire un chiarimento sulla posizione da tenere in aula. Da parte sua il presidente Napolitano ha chiesto di evitare condotte che creino confusione di ruoli tra politica e magistratura, ha esortato ad accelerare su una riforma della giustizia che sia sostenuta da una "ampia condivisione", e ha chiesto di limitare le intercettazioni solo ai casi di assoluta necessità.

Egitto, attesa per il rimpasto del governo
Nel pomeriggio di oggi la nuova squadra del governo egiziano giurerà davanti al Supremo Consiglio delle forze armate, al potere nel Paese dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak. Il premier Sharaf ha lavorato fino alla tarda serata di ieri per trovare l'accordo sul rimpasto chiesto dai manifestanti per accelerare le riforme e rimuovere i membri del governo compromessi con il partito del deposto presidente Mubarak. E a proposito dell'ex capo di Stato, un medico dell'equipe che segue il suo stato di salute ha smentito che sia in gravissime condizioni di salute, come molti voci riportavano. In un'intervista al quotidiano egiziano 'al-Ahram', il medico ha spiegato che "le condizioni di salute di Mubarak sono migliorate negli ultimi due giorni” anche se il paziente peggiora dal punto di vista psicologico con l’approssimarsi del processo a suo carico.

Libia, prosegue offensiva insorti
S’intensifica la marcia dei ribelli verso Tripoli per conquistare più terreno possibile prima dell’inizio del Ramadan di agosto. Secondo alcune fonti della stampa Usa gli insorti libici sono pronti a lanciare l'attacco contro Sebha, la citta' della Libia centro-meridionale storica roccaforte del colonnello Gheddafi. Allo scopo il governo di Bengasi ha chiesto alla Francia maggiori aiuti in armi. Da Parigi intanto, il ministero degli Esteri fa sapere di non essere contrario ad una permanenza di Gheddafi in Libia, purché lasci il potere e si ritiri a vita privata. Della stessa opinione il ministro italiano Frattini che ha però precisato che la “scelta sulla destinazione è un'opzione che spetta ai libici”.

Afghanistan, esercito di Kabul prende il controllo della provincia di Herat
In Afghanistan fonti dei talebani hanno smentito fermamente che il loro leader storico, il mullah Omar sia stato ucciso nelle scorse settimane, come era stato annunciato da alcune fonti. In particolare i talebani accusano gli occidentali di aver manomesso i cellulari del loro portavoce per diffondere la falsa notizia. Intanto sul terreno prosegue il passaggio di consegne tra le truppe dell’Isaf e quelle di Kabul. Ieri l’esercito afghano ha preso il controllo della sicurezza di un'altra zona chiave del Paese, Lashkar Gah, capitale della turbolenta provincia di Helmand. Oggi è stata la volta della provincia di Herat controllata dalle truppe italiane. Stupore infine per l’arresto da parte delle forze di Londra di due cittadini britannici accusati di combattere a fianco dei talebani.

Pakistan, violenze
Non si ferma la violenza in Pakistan. Almeno quattro persone sono state uccise in un'esplosione stamattina in Baluchistan, nel sud del Paese. Altri sette sono stati feriti. La deflagrazione è avvenuta vicino a un hotel nel distretto di Jaffarabad ed è stata provocata da una bomba nascosta su una motocicletta. L'obiettivo dell'attacco era un veicolo di impiegati di una compagnia petrolifera statale, due dei quali sarebbero rimasti uccisi. In Baluchistan, regione ricca di risorse minerarie, sono attivi diversi movimenti separatisti armati.

Nigeria
È di almeno cinque morti e dodici feriti il bilancio degli scontri interetnici tra cristiani e musulmani a Jos, città centrale della Nigeria. Il centro abitato situato al confine tra il nord a maggioranza musulmana e il sud dominato dai cristiani è teatro da anni di scontri interetnici con centinaia di morti. Le autorità hanno spesso puntato il dito contro la setta islamica dei Boko Haram.

Guinea
Ondata di arresti ieri in Repubblica di Guinea dopo il fallito colpo di Stato di martedì quando un gruppo di militari ha attaccato a Conakry la residenza del presidente Alpha Condé, rimasto incolume. Imprigionati una quarantina di membri dell’esercito: una misura intesa a dare un forte segnale alla popolazione sul pieno controllo da parte del Governo.

Malawi
In Malawi una serie di manifestazioni di protesta contro la politica del governo sono degenerate ieri in violenze e saccheggi. Negli scontri tra dimostranti e forze dell’ordine una persona è rimasta uccisa.

Usa-Shuttle
Si concluderà oggi, con l’atterraggio previsto a Cap Canaveral dell’Atlantis, il programma trentennale delle navette spaziali americane. Il primo volo dello Shuttle avvenne il 12 aprile del 1981. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 202







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