In carcere il deputato Alfonso Papa. Strappo in aula tra Pdl e Lega
In Italia, acque agitate nella maggioranza politica all’indomani del voto della Camera
che ha concesso l'esecuzione dell'ordinanza di custodia nei confronti del deputato,
autosospesosi dal Pdl, Alfonso Papa, e del voto del Senato che ha invece negato l’esecuzione
dei domiciliari per l’ex Pd Alberto Tedesco. Il servizio di Marco Guerra:
Pdl e Lega
cercano di attenuare le turbolenze interne alla maggioranza dopo la spaccatura alla
Camera sul voto di ieri che ha concesso l’autorizzazione all’arresto dell’onorevole
Alfonso Papa, l’ex magistrato autosospesosi dal Pdl per il suo coinvolgimento
nell’inchiesta P4. Spaccatura che nelle stesse ore si era riproposta a palazzo Madama
sull’autorizzazione a procedere, in questo caso negata, per il senatore ex Pd Tedesco,
imputato nell’inchiesta sulla corruzione nella sanità pugliese. L’opposizione parla
di capolinea per la coalizione di governo. Di diverso avviso la Lega, secondo cui
c’è stata una divergenza come sui rifiuti, ma è “un errore volergli dare un significato
politico”. Sulla stessa linea il segretario del Pdl Alfano, per il quale la posizione
del Carroccio “non ha alcun nesso con la tenuta dell’esecutivo”. Mentre il capogruppo
del Pdl alla camera Cicchitto contesta la validità del voto per la presunta violazione
della sua segretezza. La maggioranza deve però registrare anche lo strappo del leghista
Castelli al Senato dove ha annunciato il suo voto contrario al rifinanziamento delle
missioni militari. Si tratta di una decisione esclusivamente personale che
non riflette la posizione del partito di Bossi, ma che tuttavia ha indotto la maggioranza
a far slittare a martedì il voto sul decreto per consentire un chiarimento sulla posizione
da tenere in aula. Da parte sua il presidente Napolitano ha chiesto di evitare condotte
che creino confusione di ruoli tra politica e magistratura, ha esortato ad accelerare
su una riforma della giustizia che sia sostenuta da una "ampia condivisione", e ha
chiesto di limitare le intercettazioni solo ai casi di assoluta necessità.
Egitto,
attesa per il rimpasto del governo Nel pomeriggio di oggi la nuova squadra
del governo egiziano giurerà davanti al Supremo Consiglio delle forze armate, al potere
nel Paese dopo la caduta del presidente Hosni Mubarak. Il premier Sharaf ha lavorato
fino alla tarda serata di ieri per trovare l'accordo sul rimpasto chiesto dai manifestanti
per accelerare le riforme e rimuovere i membri del governo compromessi con il partito
del deposto presidente Mubarak. E a proposito dell'ex capo di Stato, un medico dell'equipe
che segue il suo stato di salute ha smentito che sia in gravissime condizioni di salute,
come molti voci riportavano. In un'intervista al quotidiano egiziano 'al-Ahram', il
medico ha spiegato che "le condizioni di salute di Mubarak sono migliorate negli ultimi
due giorni” anche se il paziente peggiora dal punto di vista psicologico con l’approssimarsi
del processo a suo carico.
Libia, prosegue offensiva insorti S’intensifica
la marcia dei ribelli verso Tripoli per conquistare più terreno possibile prima dell’inizio
del Ramadan di agosto. Secondo alcune fonti della stampa Usa gli insorti libici sono
pronti a lanciare l'attacco contro Sebha, la citta' della Libia centro-meridionale
storica roccaforte del colonnello Gheddafi. Allo scopo il governo di Bengasi ha chiesto
alla Francia maggiori aiuti in armi. Da Parigi intanto, il ministero degli Esteri
fa sapere di non essere contrario ad una permanenza di Gheddafi in Libia, purché lasci
il potere e si ritiri a vita privata. Della stessa opinione il ministro italiano Frattini
che ha però precisato che la “scelta sulla destinazione è un'opzione che spetta ai
libici”.
Afghanistan, esercito di Kabul prende il controllo della provincia
di Herat In Afghanistan fonti dei talebani hanno smentito fermamente che il
loro leader storico, il mullah Omar sia stato ucciso nelle scorse settimane, come
era stato annunciato da alcune fonti. In particolare i talebani accusano gli occidentali
di aver manomesso i cellulari del loro portavoce per diffondere la falsa notizia.
Intanto sul terreno prosegue il passaggio di consegne tra le truppe dell’Isaf e quelle
di Kabul. Ieri l’esercito afghano ha preso il controllo della sicurezza di un'altra
zona chiave del Paese, Lashkar Gah, capitale della turbolenta provincia di Helmand.
Oggi è stata la volta della provincia di Herat controllata dalle truppe italiane.
Stupore infine per l’arresto da parte delle forze di Londra di due cittadini britannici
accusati di combattere a fianco dei talebani.
Pakistan, violenze Non
si ferma la violenza in Pakistan. Almeno quattro persone sono state uccise in un'esplosione
stamattina in Baluchistan, nel sud del Paese. Altri sette sono stati feriti. La deflagrazione
è avvenuta vicino a un hotel nel distretto di Jaffarabad ed è stata provocata da una
bomba nascosta su una motocicletta. L'obiettivo dell'attacco era un veicolo di impiegati
di una compagnia petrolifera statale, due dei quali sarebbero rimasti uccisi. In Baluchistan,
regione ricca di risorse minerarie, sono attivi diversi movimenti separatisti armati.
Nigeria È
di almeno cinque morti e dodici feriti il bilancio degli scontri interetnici tra cristiani
e musulmani a Jos, città centrale della Nigeria. Il centro abitato situato al confine
tra il nord a maggioranza musulmana e il sud dominato dai cristiani è teatro da anni
di scontri interetnici con centinaia di morti. Le autorità hanno spesso puntato il
dito contro la setta islamica dei Boko Haram.
Guinea Ondata di arresti
ieri in Repubblica di Guinea dopo il fallito colpo di Stato di martedì quando un
gruppo di militari ha attaccato a Conakry la residenza del presidente Alpha Condé,
rimasto incolume. Imprigionati una quarantina di membri dell’esercito: una misura
intesa a dare un forte segnale alla popolazione sul pieno controllo da parte del Governo.
Malawi In
Malawi una serie di manifestazioni di protesta contro la politica del governo sono
degenerate ieri in violenze e saccheggi. Negli scontri tra dimostranti e forze dell’ordine
una persona è rimasta uccisa.
Usa-Shuttle Si concluderà oggi, con
l’atterraggio previsto a Cap Canaveral dell’Atlantis, il programma trentennale delle
navette spaziali americane. Il primo volo dello Shuttle avvenne il 12 aprile del 1981.
(Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino del
Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 202