di Ammanuel Abba Meconnen, programma Etio-eritreo della Radio Vaticana Per chi, come
me, è figlio di un pastore, veder morire i propri animali, unica fonte di sostentamento,
e dover restare impotente dinanzi a questa carestia ciclica è troppo avvilente e traumatico.
Oggi si dice che viviamo in un 'villaggio globale': allora, invece di globalizzare
i conflitti, globalizziamo la solidarietà, soprattutto nei campi profughi africani
dove approdano spauriti e sfiniti coloro che cercano di fuggire ad una morte sicura. In
tutta la regione quasi 11 milioni di persone sono a rischio, di cui 2 milioni di bambini.
Il Papa, come segno della sua vicinanza alle popolazioni colpite da siccità ed emergenza
umanitaria nel Corno d'Africa, ha inviato, tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum,
una prima somma di 50.000 euro all'amministratore apostolico di Mogadiscio. La Cei
ha stanziato un milione di euro. (intervista a cura di Antonella Palermo)