Tunisia: prosegue l’impegno della Caritas per aiutare i profughi al confine con la
Libia
“La comunità internazionale sostenga il processo democratico e tutti gli attori abbiano
il massimo senso di responsabilità, perché la rivoluzione tunisina si trasformi in
opportunità per tutti”. E’ quanto afferma all'agenzia Sir Paolo Beccegato, responsabile
dell’area internazionale di Caritas italiana, di ritorno da una missione in Tunisia,
dove una delegazione Caritas ha visitato la Chiesa locale e il campo di transito Choucha
a Ben Guerdane, al confine con la Libia. Nel campo sono accolti da mesi, con scarse
prospettive per il futuro, circa 3000 profughi dell’Africa sub-sahariana in fuga dal
conflitto in Libia e in attesa di un lungo iter per il riconoscimento dello status
di rifugiato. In diverse città tunisine, intanto, sono proseguite nei giorni scorsi
manifestazioni e scontri tra dimostranti e forze dell’ordine. Lunedì sera è stato
ucciso, con un proiettile, un ragazzo a Sidi Bouzid, la stessa cittadina dove il 17
dicembre si era innescata la rivolta. Il primo ministro del governo transitorio, Beji
Caid Essebsi, e il leader del partito islamico, Rachid Ghannouchi, hanno condannato
le violenze. “E’ una fase di transizione molto delicata – spiega Beccegato - ed è
un po’ come stare sul filo del rasoio. Bisogna stare molto attenti perché questo fragile
equilibrio non è scontato”. La Chiesa tunisina non mancherà di farlo perché è molto
attiva e prende posizione accanto ai poveri. “Sia la Chiesa locale, sia la gente hanno
grandi speranze: potrebbe essere veramente il preludio all’’estate araba’”. Caritas
italiana sostiene da tempo Caritas Tunisia. Nell’ultimo anno ha stanziato 20.000 euro
per aiutare i profughi alla frontiera tunisino-libica (qui operano un sacerdote italiano
e due religiose); 25.000 euro per progetti con i disabili in diverse città tunisine;
20.000 euro per l’ambito educativo nella scuola cattolica di Bizerte e 10.000 euro
per iniziative in ambito sociale. Dopo la missione, Caritas italiana riconferma la
volontà di continuare a sostenere Caritas Tunisia per affrontare l’emergenza profughi.
Per il campo Choucha Caritas italiana darà circa 20.000 euro nei prossimi due mesi.
Per i mesi successivi, precisa Beccegato, “molto dipende dagli sviluppi della guerra
in Libia”. “Se rimarranno ancora lì, bisognerà pensare a progetti di animazione, tutela
dei diritti, formazione e riqualificazione professionale, corsi di lingue”. (A.L.)