2011-07-20 14:22:54

Per i giovani spagnoli la Gmg è un “evento di speranza”


La Giornata Mondiale della Gioventù ormai alle porte rappresenterà un evento di speranza per tutti i giovani spagnoli alle prese con diversi problemi, primo tra tutti la disoccupazione. E’ in sintesi il messaggio, che il cardinale Antonio Cañizares, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha voluto lanciare durante una conferenza dal titolo “I giovani e la Chiesa cattolica” svoltasi presso l’Università Re Juan Carlos a Madrid. “La situazione dei giovani in Spagna non è affatto facile, né esente da sofferenze”, ha aggiunto il porporato sottolineando come la mancanza di posti di lavoro e di un orizzonte lavorativo stabile sia preoccupante per lo sviluppo delle persone e delle loro famiglie. Le ripercussioni di questa situazione comportano infatti scoraggiamento personale ma anche conflitto sociale. Per il cardinale Cañizares, come riporta l’agenzia Zenit, è necessario aiutare i più poveri, tra cui i giovani, spesso circondati da “una cultura della delusione”, che li ignora, così come è importante scoprire gli interrogativi umani che tante volte non trovano risposta. “Il Vangelo – prosegue il porporato - dà loro il senso necessario per proclamare di nuovo la speranza” e la Gmg, come qualsiasi pellegrinaggio, è una parabola di ciò che è la vita, con le sue gioie e i suoi dolori, in cui “possiamo essere senza niente e allo stesso tempo, avere tutto”. La speranza, ha affermato, è l' “alternativa realista dell’ottimismo, che contempla l’esistenza di difficoltà sul cammino. Il giovane con spirito di avventura e capacità di stupirsi, venendo a Madrid, può scoprire il grande tesoro che l’umanità credeva nascosto e questo si è rivelato in Gesù Cristo”. Infine ha ricordato come sia Giovanni Paolo II che Benedetto XVI abbiano sempre cercato di coinvolgere i ragazzi, senza condannare, di proporre loro un programma esigente ma al tempo stesso appassionante capace di superare il relativismo che ha esiliato la virtù e ha lasciato il giovane a guardare se stesso, senza incoraggiamento e con sfiducia. (C.S.)







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