Corno d'Africa: per Oxfam servono 800 milioni di dollari per l'emergenza siccità
Un buco nero di 800 milioni di dollari che non permette di rispondere in modo adeguato
all’emergenza nell’Africa orientale. Il ritardo - riferisce l'agenzia Sir - è in buona
parte colpa di diversi Paesi industrializzati che stanno ignorando la crisi nel Corno
d’Africa. E’ la denuncia di Oxfam, che chiede oggi ai donatori internazionali e ai
governi della regione di “mettere subito a disposizione più risorse”. Si stima che
sia necessario un miliardo di dollari per evitare una catastrofe umanitaria nell’Africa
orientale, ma finora sono stati stanziati solo 200 milioni. “E’ moralmente inaccettabile
che diversi Paesi ricchi e donatori non siano in grado di dare un contributo più generoso.
Non c’è tempo da perdere se vogliamo salvare la vita di tantissime persone”, avverte
Fran Equiza, responsabile della regione per Oxfam. Il Regno Unito è stato il primo
Paese a impegnarsi con nuovi aiuti: circa 145 milioni di dollari nelle ultime due
settimane, quasi il 15% dei fondi necessari. Per colmare il ritardo, gli altri grandi
donatori devono offrire contributi simili. Francesco Petrelli, presidente di Oxfam
Italia, auspica che l’Italia “si accorga di quanto sta accadendo nel Corno d’Africa
e contribuisca prima che si trasformi in una catastrofe umanitaria”. “Gli 800mila
euro annunciati nei giorni scorsi – precisa - sono una goccia nel mare rispetto a
quanto hanno donato altri Paesi e alle dimensioni dell’emergenza”. (R.P.)