Palermo ricorda il 19.mo anniversario della strage di via D'Amelio
In Italia, governo e magistratura commemorano oggi a Palermo l’anniversario della
tragica scomparsa del giudice Paolo Borsellino. Il suo sacrificio – ha scritto il
presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano nel suo messaggio – impegna
le istituzioni e la collettività a opporsi agli atteggiamenti di collusione e indifferenza
rispetto al fenomeno mafioso”. 19 anni fa il giudice Paolo Borsellino e gli agenti
della sua scorta morirono nella strage di Via D’Amelio. Un eccidio avvolto in parte
ancora nel mistero per il quale, il figlio del magistrato, proprio ieri ha rotto il
silenzio. “E’ venuto il momento di sapere chi e perché ha organizzato il depistaggio”,
ha detto Manfredi Borsellino, che chiede “si vada fino in fondo” nello svelamento
della trama che avrebbe costruito una falsa verità sull’eccidio di via D’Amelio. Secondo
il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, che si appresta a chiedere la revisione
del processo, Cosa nostra avrebbe accelerato i tempi della strage perché Borsellino
sarebbe venuto a conoscenza della ’trattativa’ tra mafia e Stato. “Sono qui perché
sono alla ricerca della verità, altrimenti non sarei venuto”, ha detto in via d’Amelio
il presidente della Camera Gianfranco Fini, parlando con il fratello del magistrato,
Salvatore Borsellino e i ragazzi del Popolo delle ’Agende rosse’, che hanno preparato
uno striscione in cui si legge: “No corone di Stato per una strage di Stato”. “La
mafia – ha aggiunto Fini - punta a svuotare lo Stato incuneandosi nelle zone d’ombra
che possono essere presenti e sfruttando aree di contiguità. Non bisogna dare posti
di responsabilità pubblica a chi risulta inquisito”. “Fino a quando non sapremo chi
sono stati i mandanti della strage non riusciremo a piangere e seppellire Paolo”,
ha detto Salvatore Borsellino, che ha aggiunto: “Siamo qui perché ancora non è stata
fatta giustizia”. Lucia Borsellino, figlia del giudice, partecipando ad un incontro
promosso dalle Fondazioni Buttitta e Tricoli, ha dichiarato: “Non è mai troppo il
tempo che passa perché queste ferite possano rimarginarsi. Vedere che il mondo non
dimentica ci spinge ad andare avanti. Il raggiungimento della verità sulla strage
di via D’Amelio – ha concluso - farebbe bene all’umanità intera”. Nel capoluogo siciliano
è giunto anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che ha reso omaggio agli agenti
uccisi dalla mafia nel reparto scorte della caserma Lungaro della Polizia di Stato
e si è intrattenuto con i parenti delle vittime. La visita del ministro Maroni si
è conclusa con un vertice in prefettura sul tema della sicurezza. Sul luogo della
strage alle 16.58 verrà osservato un minuto di silenzio. Le manifestazioni proseguiranno
fino a sera: tra gli appuntamenti, la tradizionale fiaccolata promossa da Giovane
Italia e Forum 19, che si concluderà in via D’Amelio, dove verrà letto un messaggio
della vedova di Borsellino, Agnese Piraino Leto. Prevista la partecipazione del ministro
della Gioventù, Giorgia Meloni, e del sindaco di Roma, Gianni Alemanno. (Da Palermo,
Alessandra Zaffiro)