2011-07-19 14:49:21

La Conferenza di Londra sui cristiani di Terra Santa. Mons. Twal: la pace nasce dal rispetto reciproco, l'Europa ci aiuti


La Conferenza internazionale sui cristiani di Terra Santa, organizzata a Londra sotto gli auspici dell’arcivescovo di Canterbury, il primate anglicano Rowan Williams, e dell’arcivescovo cattolico di Westminster, Vincent Nichols, prevede in questo secondo giorno di lavori la presentazione di iniziative pratiche finalizzate ad un miglioramento della vita quotidiana delle comunità cristiane. All’incontro, che si conclude oggi, partecipa anche mons. Fouad Twal, patriarca di Gerusalemme dei Latini, che al microfono di Phlippa Hitchen si sofferma sull’importanza di questa Conferenza:RealAudioMP3

R. – Siamo grati per l’invito e per essere qui tutti insieme a parlare della nostra situazione. E’ positivo ed è bello che non siano arrivate solamente persone del clero e di Chiesa, ma che ci siano stati anche laici, giovani e meno giovani, che hanno dato la loro esperienza, molto ricca. Per me, questi giovani laici sono stati molto equilibrati: non c’è stato nessun appello di vendetta, di violenza. Al contrario, hanno parlato bene del loro desiderio di maggiore giustizia, maggiore pace, libertà di movimento, libertà di visitare i luoghi santi. Io so che con questa Conferenza di due giorni non possiamo affrontare tutto, ma è un inizio, e per me ciò che è più importante è ciò che verrà. Speriamo bene. Che i cattolici, i protestanti, gli anglicani, i musulmani, gli ebrei stiano insieme è già un segno positivo. Più ci incontriamo e meglio è, perché ci conosciamo meglio e la conoscenza ci aiuta a essere più equilibrati, più moderati, più rispettosi gli uni verso gli altri.

D. – Sul piano politico, non sembra ci siano passi in avanti verso la pace, in questo momento. Cos’è che dà un po’ di speranza in questo contesto?

R. – La gente, i fedeli, i cittadini sono coscienti che questa situazione non può continuare. Sono piuttosto i politici che non hanno sempre i piedi per terra. La gente, i fedeli di tutte le confessioni cristiane, musulmane ed ebraiche dicono che questa vita non può continuare. Tutti hanno voglia di vivere una vita normale con serenità. Durante la Conferenza, abbiamo parlato e dato importanza primaria all’educazione: educare i nostri giovani al rispetto reciproco, alla conoscenza reciproca. Abbiamo tante istituzioni: l’Università di Betlemme, l’Università in Giordania, dove tutti i cittadini possono incontrarsi e imparare. Il fatto che siano stati fatti venire a Londra studenti di Betlemme e dei territori occupati rappresenta già una certa apertura per loro. Speriamo che l’Occidente, Londra e l’Europa siano più coscienti della nostra vera situazione e che ciascuno, secondo le proprie possibilità, si muova per una maggiore giustizia e pace per tutti. (ap)







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