2011-07-18 14:34:28

Myanmar: non si arrestano le violenze contro l’etnia Kachin


Resta drammatica la situazione nel nord del Myanmar, area abitata dall’etnia Kachin, i cui guerriglieri dell’Independent Army continuano a scontrarsi con l’esercito birmano, nell’indifferenza più totale della comunità internazionale, come riferiscono all'agenzia Fides fonti che vogliono restare anonime per motivi di sicurezza. I profughi dall’area sono ormai più di 20mila, soprattutto cristiani che fuggono terrorizzati. Alle Ong straniere è vietato l’accesso e solo la Caritas locale riesce ad aiutarli: la Caritas di Myitkyna, ad esempio, ha allestito il campo San Giuseppe, dove vivono circa 500 sfollati. Non solo i Kachin, purtroppo, in Myanmar sono perseguitati: tutte le minoranze etniche subiscono, infatti, una violenta repressione da parte dell’esercito regolare e anche la leader dell’opposizione, Aung San Suu Kyi, da poco uscita dal regime di arresti domiciliari, non può esporsi troppo. Cina e Russia, inoltre, sono i maggiori fornitori di armi all’esercito birmano, nel totale disinteresse dell’Asean (l’Associazione dei Paesi del Sudest asiatico ndr), mentre neppure l’Onu, che più volte ha inviato i suoi osservatori, appare del tutto inefficace. La fonte conclude affermando che il popolo è davvero messo a dura prova, ma vescovi, preti e suore incoraggiano i fedeli a pregare. (R.B.)







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