Gran Bretagna, scandalo intercettazioni. Si dimette il capo di Scotland Yard
In Gran Bretagna continua ad allargarsi lo scandalo delle intercettazioni che ha travolto
il gruppo editoriale del magnate australiano, Rupert Murdoch. La bufera giudiziaria
non ha risparmiato neppure Scotland Yard, il cui capo si è dimesso ieri sera in diretta
tv, mentre nella notte è tornata libera su cauzione l’ex direttrice di News International,
Rebekah Brooks. Il servizio di Marco Guerra:
Venti giorni
di cure gratis in una spa di lusso grazie ai buoni auspici di Neil Wallis, ex vicedirettore
di News of the World e uno degli indagati nello scandalo delle intercettazioni, che
nel 2009 ottenne un contratto di collaborazione come consulente di pubbliche relazioni
per Scotland Yard. Ecco in sintesi i retroscena che hanno costretto il capo della
Metropolitan Police di Londra, sir Paul Stephenson, ad annunciare ieri sera le proprie
dimissioni. Si tratta di un episodio che lascia intravedere un quadro più ambio di
collusioni tra la polizia britannica e il gruppo editoriale di Murdoch su cui sta
indagando la magistratura britannica. Intanto sale l’attesa per la deposizione di
domani alla camera dei comuni dei principali protagonisti delle vicenda. Saranno infatti
ascoltati lo stesso Stephenson e il suo vice John Yates, Rupert Murdoch e il figlio
James – che secondo alcune indiscrezioni di stampa sarebbe nel registro degli indagati
– e l'ex amministratore delegato di News International, Rebekah Brooks, arrestata
e liberata ieri su cauzione. E il terremoto giudiziario continua a far tremare l’esecutivo
britannico. Il premier David Cameron ha fatto sapere che il parlamento potrebbe riunirsi
in seduta straordinaria mercoledì per discutere degli sviluppi dello scandalo. Proprio
per questo motivo, il primo ministro ha accorciato la sua visita in corso in Africa
per tornare domani in Gran Bretagna e gestire le ripercussioni dell'inchiesta. Cameron
resta, infatti, nell'occhio del ciclone per aver scelto come portavoce un ex direttore
di News of the World, Andy Coulson, quando era già sospettato di intercettazioni illegali.