Fame, siccità, violenza e malnutrizione continuano a colpire il popolo somalo. Oltre
10 milioni di persone necessitano di aiuti umanitari urgenti. Secondo l’Unicef, sono
oltre 500 mila i bambini che soffrono di malnutrizione acuta e che hanno urgente bisogno
di assistenza umanitaria. Dal Paese africano continuano a giungere tragiche notizie.
Ascoltiamo, al microfono di Amedeo Lomonaco, l’avvocato Douglas Duale,
legale dell’ambasciata e della comunità somala in Italia:
R. – Le notizie
che giungono dalla Somalia sono veramente un disastro totale, perché la carestia ha
colpito tutto il Paese. La situazione è gravissima. E’ così drammatica che a Mogadiscio
hanno allestito qualche tendopoli ma ormai non hanno più neanche le tende.
D.
– Quali sono le cause di questa gravissima crisi umanitaria, che alimenta anche un
esodo interminabile?
R. – La causa di tutto questo è la mancanza del
governo nel Paese, che si protrae dal 1991. Tutti i governi che si sono succeduti
erano transitori. Il governo attuale controlla si è no cinque o sei chilometri di
Mogadiscio, e nonostante ciò le Nazioni Unite, ogni mese, pagano dai seimila ai diecimila
soldati provenienti dagli altri Paesi africani. Soldati che, però, non escono dalle
loro caserme. C’è un’assoluta mancanza da parte della Comunità Internazionale, che
pensa di risolvere i problemi della Somalia attraverso le Ong. Ma questo non è possibile.
D.
– Cosa chiede alla Comunità Internazionale il popolo somalo, che non vuole essere
abbandonato ad un tragico destino?
R. – La Comunità Internazionale deve
intervenire con aiuti umanitari di prima necessità. Non hanno né acqua né cibo. Non
hanno nulla. Sono senza vestiti e senza una tenda sotto la quale poter dormire. Questo,
ormai, è diventato un territorio “di nessuno”. La Somalia è diventata “no human’s
land”. (vv)