In Italia una famiglia su cinque rischia la povertà. I tagli alle agevolazioni fiscali:
ne parliamo con Patriarca, Bonanni, Marsico
Sono 8 milioni 272 mila le persone povere in Italia, il 13,8% dell'intera popolazione.
E' quanto fa sapere l'Istat, aggiungendo che nel 2011 rischiano di cadere in uno stato
di indigenza una famiglia su 5. In particolare difficoltà i nuclei al Mezzogiorno
e quelli numerosi. Intanto alla Camera è iniziato in mattinata il dibattito sulla
manovra, sulla quale il governo ha chiesto la fiducia. Il voto è atteso nel pomeriggio.
Fa discutere il taglio alle agevolazioni fiscali proprio alle famiglie. Alessandro
Guarasci ha sentito Edoardo Patriarca, segretario del comitato organizzatore delle
Settimane Sociali dei Cattolici Italiani.
R. -
La politica agisce in fretta, ancora una volta non ha individuato quali erano i soggetti
che meritano di essere protetti e sostenuti e ha usato i tagli lineari. In questo,
la scelta di essere così pesanti con le famiglie è una scelta improvvida, da incoscienti,
perché se si torna a parlare di sviluppo, come si dovrà fare, e di crescita, come
si dovrà fare, uno dei soggetti che sono al centro di una ripresa sono le famiglie.
Credo che ancora una volta si pensi alla famiglia come un soggetto da assistere, da
sostenere e basta, in maniera anche magari “caritatevole”, come si dice oggi, e non
invece un soggetto che veramente rappresenta il motore di una ripresa economica.
D.
- Nel frattempo i costi della politica vengono solo lievemente limati. In qualche
modo la classe politica tenta di autotutelarsi?
R. - L’immagine che
si dà è l’immagine di un’oligarchia che difende i propri privilegi e che non ha alcuna
intenzione di recedere da questo. Quindi accanto a questo, accanto a un sistema elettorale
che di fatto li protegge, ci troviamo di fronte ad una situazione di stallo grave
che non aiuta certo la ripresa di una politica, di una politica vera e seria. Io spero
che i cattolici in questa stagione così difficile sappiano ritrovare la bussola e
sostenere la ripresa non solo economica ma anche morale di questo Paese.
Ma
come la pensa la Cisl? Abbiamo sentito il segretario generale Raffaele Bonanni
R. - Bisogna
discutere quali sono le agevolazioni da tagliare, perché ci sono agevolazioni e agevolazioni.
Ci sono quelle urgenti: per i ceti popolari, per le famiglie - meno abbienti - e ci
sono quelle accumulate nel corso del trentennio da lobby in parlamento, che hanno
dato aiuti fiscali anche a chi per la verità ha mezzi propri per reggersi. Quindi,
è lì, in questa storia, che noi dobbiamo impegnarci e su questo stiamo sfidando in
governo.
D. - Sulle pensioni l’accordo raggiunto vi soddisfa?
R.
- Abbiamo risolto almeno il problema di coloro che hanno una pensione modesta, perché
andare a colpire chi al netto prendeva mille euro era davvero molto pesante
D.
- Secondo lei, questa manovra affronta i nodi: tenere sotto controllo il debito pubblico
senza affossare gli italiani?
R. - L’Europa dice che ce la fa a tenere
testa ai conti pubblici o almeno ha l’obbiettivo di risanare il deficit di bilancio.
Serviva un segno forte da parte del ceto politico, ci sono ancora da effettuare tagli
forti, necessariamente sulle spese dei partiti, che sono cresciuti di 11 volte in
10 anni; e anche provvedimenti forti, come quelli che chiediamo per dimezzare i livelli
istituzionali e amministrativi, che sono tanti e non riusciamo più a pagarli. (ma)
E
fanno preoccupare i dati Istat sulla povertà delle famiglie. Sentiamo il vicedirettore
della Caritas Francesco Marsico
R. - Negli ultimi anni politiche specifiche
di contrasto alla povertà nel nostro Paese non ci sono state, anzi, ci sono state
politiche dei redditi e politiche fiscali che hanno ulteriormente indebolito le famiglie,
in particolare - come si vede dai dati Istat - le famiglie con più figli. Il dato
drammatico che emerge, è per quanto riguarda il peggioramento delle famiglie del meridione
che hanno più di tre figli, che passano da un dato del 36,7 del 2009 al 47,3%.
D.
- In sostanza, intervenire, però a questo punto come, con maggiori agevolazioni fiscali?
Ma sappiamo che questo non è possibile in seguito a questa manovra …
R.
- La domanda è chiedersi quali sono i piccoli interventi che possono mettere in sicurezza
almeno le famiglie con situazioni di povertà assoluta. Il problema di fondo è capire
se c’è la volontà politica e la capacità a fronte anche di egoismi collettivi che
si stanno scatenando, abbiamo visto anche questi giorni il dibattito di alcune categorie
professionali che si sono tirate fuori da forme di solidarietà più ampie. Il problema
è capire dove trovare le poche risorse per implementare strumenti, pur discutibili,
come la social card almeno su tutte le famiglie in povertà assoluta. (ma)