Ungheria: successo della campagna a favore dell’adozione, alternativa all’aborto
Le istituzioni ungheresi sono fortemente preoccupate per l’altissimo numero di interruzioni
volontarie di gravidanza nel Paese: secondo i dati dell’associazione pro-life Alfa,
diffusi dall'agenzia Zenit, sarebbero circa il doppio della media dell’Europa occidentale:
“Ben 447 aborti ogni mille nascite – specifica Imre Teglasy, fondatore e presidente
dell’associazione per il sostegno del bambino ancora non nato, del neonato, del bambino
e della famiglia - per avere un termine di paragone ci sono, in media, 172 aborti
su mille nascite in Finlandia e 208 in Repubblica Ceca”. Contro questa pratica, quindi,
hanno dato il proprio sostegno a una campagna in favore dell’adozione, per la quale
sono stati affissi molti manifesti con la scritta: “Lo capisco che non sei pronta
per me, ma ti prego: dammi in adozione” e l’immagine di un bambino non ancora nato.
La campagna, cofinanziata da “Progetto Progress” e inserita nell’“Agenda sociale”,
ha avuto una buona accoglienza tra la popolazione ed ha utilizzato fondi provenienti
dall’Unione Europea. Questa scelta è stata criticata da Viviane Reding, vicepresidente
della Commissione europea: “Gli Stati membri non possono usare fondi Ue per Campagne
contro l’aborto”, perché “non è in linea con il Programma Progress e con la proposta
di progetto presentata dalle autorità”. Il vicepresidente ha altresì invitato lo Stato
a rimuovere i manifesti, pena una sanzione finanziaria fino a 100 milioni di fiorini.
Teglay ha quindi risposto alle critiche dell’Unione Europea che “offendono il popolo
ungherese” perché “solo il 17% degli 88 milioni di fiorini ungheresi è stato fornito
dell’Ue”. L’associazione Alfa, nel frattempo, ha fatto rimuovere i manifesti: “Ai
giornali arrivano centinaia di lettere di genitori adottivi, che salutano con favore
la campagna per l’adozione come alternativa all’aborto nel pieno rispetto della libertà
della donna”, ha vvertito Teglasy. (G.I.)