Vietnam: vietato al superiore dei Redentoristi di lasciare il Paese
“La polizia mi ha bloccato all’ultimo controllo, dopo che avevo completato tutte le
procedure in aeroporto. Mi hanno tenuto in custodia per ore, prima di ordinarmi di
tornare a casa senza nessuna spiegazione”: così il Superiore provinciale dei Redentoristi
in Vietnam, padre Vincent Pham Trung Thanh, racconta all'agenzia AsiaNews come gli
è stato impedito il 10 luglio scorso di partire dallo scalo di Tan Son Nhat per Singapore,
dove doveva partecipare alla conferenza dei provinciali Redentoristi dell’Asia Orientale
e dell’Oceania. La conferenza si svolgeva al monastero di Noveda dall’11 al 13 luglio.
L’incidente ha spinto la Provincia vietnamita dell’Ordine a emanare un comunicato
stampa, in cui si accusa la polizia di Saigon di violare grossolanamente i diritti
del Superiore, impedendogli di lasciare il Paese per presenziare a un evento religioso,
e negandogli anche il permesso di celebrare la messa a un raduno a favore della vita.
Secondo la legge vietnamita le persone a cui non viene consentito lasciare il Paese
dovrebbero essere informate con un mese di anticipo. Questa regola non si applica
a criminali in fuga, o a chi è stato condannato per un crimine; ma il religioso non
ricade in nessuna delle due categorie. Padre Vincent Pham Trung Thanh ha scritto una
lettera di protesta al Comitato per gli affari religiosi di Saigon, mettendo in evidenza
la sua sofferenza nelle ore di arresto, fino a quando infine le forze di sicurezza
gli hanno comunicato che era nella lista delle persone a cui è proibito varcare i
confini. E’ la seconda volta che al provinciale dei Redentoristi è impedito di lasciare
il Vietnam. Un episodio analogo è accaduto il 28 dicembre 2010, quando avrebbe dovuto
partire per gli Stati uniti. Alcune settimane prima di quella data, funzionari locali
della sicurezza lo hanno convocato a “sessioni di lavoro” in un ufficio governativo.
Durante le riunioni funzionari di diversi settori statali a turno hanno preso la parola
per criticare i Redentoristi, accusandoli di predicare sentimenti anti governativi,
di istigare al disordine, di fomentare manifestazioni, e incitando a violare la legge.
(R.P.)