Obiettivi del Millennio: i progressi in Africa e le nuove sfide
Passi avanti più o meno significativi sono stati compiuti dall’Africa sub sahariana
nei settori dell’istruzione e della sanità ma la strada verso il raggiungimento degli
Obiettivi di sviluppo del Millennio (Mdg) delle Nazioni Unite è ancora tutta in salita.
E’ questa la conclusione del rapporto 2011 pubblicato ieri a Johannesburg che fa il
punto sullo stato di avanzamento degli otto grandi Obiettivi definiti dall’Onu nel
2000 e da realizzare entro il 2015. Secondo lo studio, - riferisce l'agenzia Misna
- fra quattro anni solo l’obiettivo che riguarda l’accesso all’istruzione verrà raggiunto
grazie a politiche già avviate dai governi africani a favore dell’alfabetizzazione
dei giovani, il 60% della popolazione continentale, e delle donne. Per il resto progressi
significativi vengono segnalati nella lotta all’aids, alla malaria e alla tubercolosi
che lasciano ben sperare per il futuro. Invece per quanto riguarda la salute materna
e infantile, in particolare la diminuzione della mortalità in gravidanza e durante
il parto, l’Onu sottolinea che la sola Africa orientale conosce miglioramenti mentre
nella regione occidentale la situazione rimane invariata. La sfida maggiore è quella
della riduzione della povertà, cioè del numero di persone che vivono con meno di 1,25
dollari al giorno: finora la costante crescita economica dell’Africa non si é tradotta
in benessere per la popolazione e soprattutto per i gruppi più indifesi quali i bambini,
spesso sotto-alimentati. Il rapporto Onu fa notare che negli ultimi anni l’insicurezza
alimentare del continente viene aggravata dai cambiamenti climatici, che si manifestano
con alluvioni e periodi di siccità prolungata, con danni per le produzioni agricole
e aumento dei prezzi del cibo. L’attuale situazione del Corno d’Africa, dove 12 milioni
di persone patiscono la fame a causa della siccità, mentre alcuni paesi dell’Africa
occidentale, come la Nigeria, sono sotto l’acqua, è emblematica della nuova sfida
che il continente più povero deve affrontare. (R.P.)