2011-07-11 14:24:44

Le speculazioni attaccano l'euro. Merkel chiama Berlusconi: fiducia nell'Italia. L'opinione di Confcooperative


Borse europee tutte in pesante calo in mattinata, con uno sguardo all'Eurogruppo che si riunisce per affrontare la questione greca. Per arginare la speculazione, la Commissione Ue vuole interdire l'analisi delle agenzie di rating sui Paesi che sono stati o sono oggetto di un aiuto internazionale. In una telefonata al premier Berlusconi, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto che "l'Italia deve mandare segnali urgenti" sul fronte del risanamento dei conti, ma si è detta "fiduciosa" sulla capacità del Paese di prendere le misure necessarie. Alessandro Guarasci:RealAudioMP3

Continua ad essere un momento no per le borse europee. Perdono tra l’1 e il 3 per cento. Il Mib a fine mattinata lasciava sul terreno l’1,5%. Una crisi che preoccupa anche il presidente Napolitano, convinto che in questo momento in Italia serva “un impegno di coesione nazionale per affrontare e superare le difficili prove che già sono all'ordine del giorno". Aumenta, infatti, il differenziale tra i titoli di Stato italiani e i bund tedeschi. Fattore che indica la credibilità del debito pubblico. Lo stesso avviene in Spagna e in Francia. Intanto si riunisce il Consiglio Europeo per definire la partecipazione dei privati al secondo piano di aiuti per la Grecia. Ma comunque è l’Italia in queste ore al centro dell’attenzione, anche se la Cancelleria tedesca afferma di avere fiducia nella capacità dell’Italia di tenere sotto controllo i conti pubblici. Il ministro dell’Economia Tremonti è convinto che per dare un segnale forte ai mercati la manovra potrebbe essere approvata in una settimana. Sentiamo l’opinione dell’economista Angelo Baglioni:

R. – Direi che l’attacco speculativo di venerdì, e che ancora prosegue oggi, è dovuto anche ai contrasti all’interno del governo: Tremonti è essenzialmente visto come il garante dell’equilibrio dei nostri conti pubblici sui mercati internazionali; nel momento in cui la sua posizione viene messa in discussione, i mercati ne risentono immediatamente.

D. – Movimenti speculativi si registrano anche sui mercati finanziari di Spagna e Francia. E’ questa, secondo lei, anche un po’ una crisi dell’euro?

R. – Sicuramente è una crisi dell’euro! Da un anno e mezzo assistiamo ad una continua tensione sui mercati finanziari che riflette il fatto che ci sono alcuni Paesi – in primo luogo la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo – che hanno dovuto ricorrere agli aiuti dei partner europei per far fronte agli elevati debiti pubblici. C’è sempre, in ultima istanza, il pericolo che qualcuno di questi Paesi – a cominciare dalla Grecia – possa uscire dall’area euro e innescare una catena di insolvenze anche di altri Paesi che hanno un alto debito pubblico, tra cui anche la Spagna e l’Italia, naturalmente.

D. – Secondo molti, queste speculazioni hanno un nome: si chiamano – appunto – “vendite allo scoperto”. Per far capire agli ascoltatori: che cosa sono? E soprattutto, non potrebbero essere vietate?

R. – Si tratta di un’operazione in cui un operatore, per speculare al ribasso su un titolo, cioè per guadagnare da un’eventuale riduzione del prezzo di un titolo, lo vende sul mercato senza avere in portafoglio questo titolo. Secondo me, è sbagliato accusare della situazione questo tipo di operazioni; la causa dei problemi sono problemi fondamentali, sono squilibri di finanza pubblica. Quindi, accusare la speculazione di essere all’origine dei problemi, secondo me, è fuorviante! (gf)

Ma come la pensano le imprese? Sono necessarie scelte condivise, secondo Luigi Marino, presidente di Confcooperative RealAudioMP3







All the contents on this site are copyrighted ©.