L’Onu denuncia stupri di massa nella Repubblica Democratica del Congo
Il dramma delle violenze sessuali di massa in Congo finisce sotto la lente delle Nazioni
Unite. In un rapporto Onu emerge che gruppi di miliziani sono i responsabili di stupri
di massa sistematici nella regione congolese del Nord Kivu. Veri e propri crimini
di guerra contro la persona. Il servizio è di Francesca Smacchia:
Crimini contro
l’umanità denunciati in Congo. Donne, bambini, anche uomini delle province del nord-est
e del sud del Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, sono spesso vittime di
abusi sessuali da parte di gruppi di miliziani. E’ quanto denuncia un’inchiesta delle
Nazioni Unite, secondo cui gli attacchi commessi fra il 30 luglio e il 2 agosto 2010
sono stati pianificati in anticipo e portati avanti in maniera sistematica e dunque
possono costituire crimini di guerra e contro l’umanità. In quei giorni 387 persone
sono state stuprate, di cui 300 donne. Intanto, si è arreso e recato con i suoi uomini
presso un centro di formazione dell’esercito, il colonnello congolese, accusato insieme
a quasi 200 soldati, di aver compiuto stupri di massa nei recenti attacchi contro
i villaggi del sud del Kivu dove, secondo i riscontri dell’Alto Commissariato Onu
per i Rifugiati, è di oltre 170 il numero delle donne violentate tra il 10 ed il 13
giugno scorsi. Una mattanza che non ha un perché, come testimonia Mathilde
Muhindo, direttrice a Bukavu del Centro “Olame” per il recupero delle donne
vittime di violenza:
“On ne peut pas comprendre…” “Non si
capisce perché questo accanimento contro le donne, in un Paese che si definisce democratico.
La guerra non è stata dichiarata ma nei villaggi, durante la notte, ci sono persone
che non dormono a casa propria perché temono gli attacchi dei miliziani, i quali poi
se la prendono soprattutto con le donne, che non sono implicate né da vicino e né
da lontano nella politica di questo Paese”.
Nonostante la collaborazione
fornita da migliaia di “peacekeepers” delle Nazioni Unite - come rivelano gli osservatori
- il governo centrale di Kinshasa non è ancora riuscito a riprendere il controllo
del territorio.