Laos: resta alto l’allarme per gli ordigni inesplosi sul territorio
In Laos il numero delle persone coinvolte in incidenti causati da ordigni inesplosi
è calato da una media di 300 a 117 negli ultimi due anni. Dal 1996 l’operatore nazionale
addetto alla pulizia, supportato dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, ha
ripulito circa 24mila ettari di terreno; la National Regulary Authority for Uxo/Mine
action, però, stima che ce ne siano altri 200mila. Nonostante il calo del numero delle
vittime, precisa l'agenzia Fides, la gente è ancora molto scossa. Dal 1964 al 1973
si calcola che gli aerei statunitensi abbiano lanciato sul Laos oltre due milioni
di munizioni a grappolo. Il 30% di queste, secondo il Centro di studio, sarebbe rimasto
inesploso: nella provincia di Xieng Khouang in sole due settimane ne sono stati trovati
circa 108. Il 27 giugno scorso, un nuovo programma decennale del governo locale è
stato presentato all’incontro di Ginevra per la Convenzione sulle Munizioni a grappolo:
fa seguito alla convenzione 2008, entrata in vigore a settembre 2010, che vieta lo
stoccaggio e la produzione di munizioni a grappolo. Il programma si concentra sulla
pulizia del territorio più povero, lungo il confine vietnamita. Il governo del Laos
ha ospitato, inoltre, il primo incontro degli Stati, Parte della convenzione, nel
novembre scorso. La riunione si è conclusa con l’adozione del Vientiane Declaration
and action Plan. L’articolo 6 della Convenzione, infine, recita che tutti i Paesi
sono obbligati a contribuire per fronteggiare l’emergenza. (G.I.)