Assenza dei genitori e niente regole nella diffusione dell'alcol tra i minori
L’alcol seduce anche i minori: in Italia a darsi alla bottiglia sin dalla tenera età
sono il 42% dei maschi e il 21% delle femmine under 18. E’ quanto emerge da dati dell’Istituto
Superiore di Sanità al centro di un convegno nazionale organizzato ieri e oggi a Roma
dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il fenomeno – secondo gli esperti – si dilata
esponenzialmente nei fine settimana e nei periodi di vacanza. In aumento la percentuale
di comportamenti a rischio-alcol anche tra i bambini. Sulle cause, Paolo Ondarza
ha sentito Stefano Vìcari, responsabile dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria
Infantile del Bambino Gesù.
R. – Un tempo,
negli anni ’60-’70, erano le sigarette e forse, successivamente, i cannabinoidi …
Oggi l’alcol diventa un veicolo per i ragazzi per incontrarsi.
D. -
I ragazzi sottovalutano i rischi adesso connessi?
R. – Assolutamente
sì.
D. – Il fenomeno si dilata nei weekend e in vacanza: periodi, forse,
in cui si presentano maggiori occasioni di socializzazione e periodi in cui il controllo
dei genitori tende ad allentarsi …
R. – Questo è un aspetto, è un dato
interessante che vale la pena sottolineare. Il comportamento degli adolescenti ovviamente
è una conseguenza delle regole educative, dello stile educativo che i genitori esercitano,
e di quello che in generale nella società respiriamo: c’è un’“adultizzazione” degli
adolescenti e ora anche dei bambini. Un’assenza dei genitori vuol dire appunto una
difficoltà a dare regole di comportamento che prevedono appunto anche divieti e l’uso
di regole. Io credo che il ruolo degli adulti sia quello di porre dei limiti, che
certamente gli adolescenti cercano di oltrepassare, ma è in questo rapporto dialettico
che si cresce. Spesso i genitori per primi vivono con sollievo le vacanze, i fine
settimana, perché finalmente si “liberano” dei propri figli. Questo i figli lo percepiscono
e lo vivono quindi come possibilità che tutto sia consentito, che tutto sia lecito.
Tutto e quindi si cerca - perché questo è caratteristico dell’adolescente - l’estremo:
l’abuso di alcol, l’abuso di sostanze, l’esporsi a rischi, anche perché il cervello
degli adolescenti non dispone di quei freni che invece sono caratteristici degli adulti.
D.
– In altre parole vanno ristabiliti i ruoli: cioè, il genitore deve tornare ad essere
adulto e il bambino rimanere tale …
R. – Se l’adulto diventa invece
complice o tollera le trasgressioni del minore perché pensa di stabilire così un rapporto
di amicizia, un rapporto di complicità, o addirittura, paradossalmente, un rapporto
tra pari - un rapporto che non ha senso! - questo produce danni che poi sono sotto
gli occhi di tutti.
D. – Vacanza e socializzazione vengono vissute come
occasioni di sballo e non come momenti di autentico riposo e socializzazione sana
…
R. – La socializzazione non è più la possibilità di incontrare l’altro
positivamente costruendo insieme un rapporto profondo ma semplicemente è diventato
consumo, è diventato modo per usare gli altri, usare se stessi, il proprio corpo,
senza una corretta dimensione di crescita. (bf)