Obiettivi del millennio. Ban Ki-moon: il progresso tende ad escludere i più poveri
“Il progresso tende a escludere coloro che si trovano sui gradini più bassi della
scala economica o che sono svantaggiati a causa del loro sesso, età, handicap o etnia”:
Ban Ki-moon, segretario generale Onu, commenta la pubblicazione del Rapporto 2011
sugli Obiettivi di sviluppo del millennio. Per le Nazioni Unite sono stati fatti “importanti
passi avanti” in vista del raggiungimento degli Obiettivi, “ma portarli a termine
tutti entro il 2015 risulterà comunque difficile dato che i più poveri del mondo sono
lasciati indietro”. Ban Ki-moon – riferisce il Sir - afferma che “c’è motivo per festeggiare,
poiché grandi successi si sono ottenuti da quando nel 2000 i leader mondiali fissarono
gli Obiettivi per ridurre la povertà estrema, la fame, l’analfabetismo e le malattie”.
E chiarisce: “Gli Obiettivi hanno già contribuito a sradicare milioni di persone dalla
povertà, a salvare la vita di tanti bambini e ad assicurarne la frequenza scolastica.
Hanno ridotto la mortalità materna, incrementato l’accesso all’acqua pulita e liberato
molte persone da malattie debilitanti e mortali”. La crescita economica di vari Paesi
di Asia, Africa e sud America e gli aiuti internazionali hanno contribuito a tali
progressi. “Il raggiungimento degli obiettivi richiederà una crescita economica equa
e complessiva, che raggiunga ognuno e che permetta a tutte le persone di trarre beneficio
dalle opportunità economiche”. Il segretario Onu, Ban Ki-moon, illustrando il Rapporto
2011 sugli Obiettivi del millennio, specifica: “Da ora fino al 2015 dobbiamo assicurarci
che le promesse siano mantenute. I leader mondiali devono dimostrare non solo interesse,
ma anche di avere il coraggio e la convinzione di agire”. Per raggiungere gli obiettivi
preposti, il responsabile del Palazzo di Vetro di New York indica anche la strada
dello sviluppo sostenibile. “Gli ecosistemi devono essere preservati per sostenere
una crescita costante e gli ambienti naturali. La Conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile
di giugno 2012, che si terrà a Rio de Janeiro (Rio+20), offre una grande opportunità
per un ulteriore miglioramento”. Tra i progressi citati dal Rapporto si evidenziano
quelli realizzati da vari Paesi nel campo dell’istruzione, della mortalità infantile
e materna, la lotta alla malaria e alla diffusione dell’Hiv/Aids, una maggiore disponibilità
di fonti per l’acqua potabile. D’altro canto rimangono enormi sacche di povertà e
di mancanza di formazione scolastica, Paesi in cui la mortalità infantile è elevatissima
e scarsa la capacità di curare ogni tipo di malattia. Nel Rapporto si legge ad esempio:
“I bambini provenienti dalle famiglie più povere nei Paesi in via di sviluppo hanno
più del doppio delle possibilità di morire prima del compimento del loro quinto anno
di vita rispetto ai bambini provenienti dalle famiglie più ricche”.