Mons. Tomasi: garantire l'accesso universale all’educazione, chiave dello sviluppo
Le organizzazioni religiose, come tutte le istituzioni della società civile, possono
dare un contributo decisivo a sostegno dell’accesso universale all’educazione, che
è la chiave dello sviluppo. È quanto ha detto mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore
permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, intervenendo ieri a Ginevra alla
sessione di alto livello del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc).
Nel suo intervento il presule ha evidenziato che, se da un lato l’offerta di servizi
educativi di qualità per tutti resta una “responsabilità imprescindibile” dello Stato,
dall’altro essa è anche un “compito fondamentale dei genitori, delle Chiese e delle
comunità locali” e che “un sistema educativo funziona correttamente” solo quando permette
a tutte queste istituzioni di partecipare sia alla pianificazione sia all’attuazione
delle politiche educative. Mons. Tomasi ha ricordato in proposito il ruolo fondamentale
svolto dalla Chiesa nel campo dell’educazione nel corso dei secoli, in particolare
a favore delle fasce sociali più povere, e ha evidenziato come, nonostante il loro
carattere confessionale, le scuole cattoliche oggi si distinguano per il loro “approccio
aperto e completo” all’educazione, finalizzato alla formazione integrale della persona
nella dimensione individuale e sociale. Di qui, in conclusione, l’appello a promuovere
una più stretta collaborazione tra Stato e società civile nelle sue varie espressioni,
anche attraverso una più equilibrata distribuzione delle risorse finanziarie per raggiungere
il comune obiettivo di garantire a tutti l’accesso a un’educazione di qualità. (A
cura di Lisa Zengarini)