Messico: il vescovo di Corboda chiede il rispetto per i migranti centroamericani
La sicurezza ed il rispetto della vita sono necessari per i migranti del Centro America
che attraversano le terre di Veracruz, ed è compito di tutti noi dare loro ospitalità
per rendere più facile il loro viaggio, anche se questo fenomeno potrebbe essere evitato
se ogni Paese creasse dei meccanismi per generare posti di lavoro: lo ha detto il
vescovo della diocesi di Cordoba, mons. Eduardo Patiño Leal, durante una conferenza
stampa. Secondo quanto riferisce una nota inviata all’agenzia Fides, il vescovo ha
considerato positivo l'incontro del governatore Javier Duarte de Ochoa con padre Alejandro
Solalinde Guerra, che gestisce la Casa del Migrante ("Hermanos en el Camino"), per
cercare delle strategie utili a proteggere i migranti che devono passare attraverso
Veracruz. “Questo tipo di riunioni possono aiutare ad evitare tragedie, rapimenti,
estorsioni e omicidi dei migranti, che non dovrebbero verificarsi in nessun posto,
perché sono atti riprovevoli” ha detto il vescovo. “Il primo diritto del migrante
è quello a non emigrare. Se deve emigrare, deve poter contare sulla sicurezza e sul
rispetto per la sua vita e la sua salute” ha aggiunto mons. Patiño Leal parlando alla
stampa locale. Le parrocchie della diocesi aiutano in modo concreto i migranti, con
viveri o altre attenzioni alle loro necessità. Secondo la stampa locale, continua
a causare costernazione la registrazione divulgata da padre Alejandro Solalinde Guerra
che riporta la conversazione con un ex membro della delinquenza organizzata in cui
descrive il modus operandi per attaccare i migranti e come affrontare le autorità
di Veracruz. Una delle persone che ha sentito questa registrazione e che è rimasta
molto colpita è Navi Pillay, responsabile dell'Alto Commissariato per i Diritti Umani
delle Nazioni Unite, che si è mostrata anche molto a disagio per i recenti sequestri
di migranti registrati in Messico, attribuiti al gruppo de "Los Zetas". (R.P.)