2011-07-07 15:01:21

Il direttore di Tv2000 Dino Boffo rilancia la televisione dei cattolici italiani


Da lunedì 11 luglio sarà in onda il nuovo palinsesto di Tv2000, l’emittente dei cattolici italiani. Si tratta di un nuovo contenitore giornalistico che conterrà tutti i programmi diurni della tv. Una svolta giornalistica già iniziata con il nuovo Tg delle 19.40 e il nuovo TgTg, la trasmissione di recensione dei maggiori telegiornali nazionali, in onda alle 20.45. E il direttore di Tv2000, Dino Boffo, già direttore di Avvenire, tornerà a dialogare con i telespettatori tutte le sere, prima del telegiornale. Luca Collodi lo ha intervistato.RealAudioMP3

R. – Sì: si può parlare di svolta un po’ più giornalistica che va interpretata all’interno di una torsione generale che la nostra televisione sta compiendo, in seguito all’entrata nel digitale terrestre. Se vogliamo avere un senso in questo ventaglio amplissimo di offerta, dobbiamo specificare ancor meglio la nostra identità, e noi – per noi stessi – abbiamo scelto il profilo di una televisione più culturale, di una televisione che non ripudia da sé, anzi, coltiva la dimensione anche religiosa; una tv della bellezza, una tv del racconto e dei racconti sull’umano; una tv aperta alla trascendenza. In questo senso si spiegano due tasselli per noi decisivi, come la Messa quotidiana e la recita del Rosario in diretta da Lourdes.

D. – Quindi, una televisione che cerca di raccontare la vita quotidiana dell’uomo. Ma con quale sguardo? Uno sguardo laico? Uno sguardo cattolico?

R. – Uno sguardo umano, profondamente umano, di simpatia per l’umano. Noi vorremmo portar dentro una grande attenzione al dato di cronaca, nel senso che intendiamo stringere un patto con i nostri telespettatori: loro devono sapere che avranno in presa diretta tutte le notizie che contano. Nello stesso tempo, noi vogliamo portare dentro a questo contenitore giornalistico tutta una serie di attenzioni: di attenzioni ai viaggi, ai pellegrinaggi, alle cose, ai mercatini, ai racconti della storia … Vogliamo portar dentro i riferimenti alla vita della Chiesa, il vissuto religioso, vogliamo portar dentro le diverse dimensioni dell’umano. Non saremo neppure estranei al gossip, nel senso che – magari con un sorriso, magari con una sottile ironia – noi vogliamo che tutto sia compreso in questa curiosità, in questa empatia per l’umano.

D. – Una televisione che cercherà di rispondere, anche, ai dubbi, alle problematiche dei telespettatori perché sarà proprio lei, direttore Boffo, prima del telegiornale serale delle 19.40, a incontrare le richieste dei telespettatori …

R. – Noi vorremmo dare un’interpretazione piena a quella caratteristica della televisione digitale che va sotto il nome di interattività; significa che i telespettatori sono protagonisti della televisione, non sono spettatori, non sono massa passiva. Loro possono entrare nella televisione a partire dalla via più tradizionale, più classica che è quella delle lettere, attraverso le quali i nostri telespettatori, anche i più semplici, possono interferire con la linea, con i contenuti della televisione.

D. – Che significato ha questo rilancio di una tv cattolica nazionale come Tv2000?

R. – Io credo che la nostra televisione sia incaricata di dar prova dell’interesse della comunità credente verso il grande mondo della comunicazione. In questo senso, la Chiesa italiana vuole, attraverso di noi, partecipare all'animazione di un ambito della vita moderna realmente decisivo, come spesso il Papa – anche di recente – ha voluto affermare. Per carità: noi non abbiamo ambizioni soverchie! Vogliamo essere un segno, essere motivo di traino per le tante realtà locali, cattoliche, che si muovono nel nostro Paese. Il digitale terrestre sta facendo soffrire l’emittenza locale, l’emittenza regionale, l’emittenza provinciale. Noi siamo accanto a queste emittenti e vogliamo con loro chiedere a chi conduce le sorti dell’economia e della politica, di voler riconsiderare le norme che stanno mettendo in ginocchio queste esperienze vitali per il territorio. (gf)







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