2011-07-07 14:44:44

Giustizia al femminile nel Rapporto della nuova agenzia dell’Onu per le donne


“Il progresso delle donne nel mondo: nell’ambito della giustizia”. Pubblicato ieri il primo rapporto della nuova agenzia dell’Onu “Un Women”, nata nel gennaio scorso dalla fusione di quattro organismi delle Nazioni Unite già impegnati nel campo dei diritti delle donne. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

Ancora oggi, la legge non è uguale per le donne rispetto agli uomini in troppi Paesi del mondo. Michelle Bachelet, ex presidente del Cile, alla guida della neonata agenzia Onu ha scelto il tema della giustizia per fare il punto sull’emancipazione femminile. Si apre con un paradosso il rapporto: se il secolo passato ha visto espandersi in ogni regione del Pianeta i diritti delle donne, pure questi diritti per la maggior parte delle donne non si sono tradotti in eguaglianza e giustizia. 100 anni fa solo due Paesi riconoscevano il voto alle donne mentre oggi tale diritto è praticamente universale; ben 186 Paesi - su 192 rappresentati all’Onu - hanno ratificato la Convenzione per eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e 139 Stati sanciscono l’uguaglianza nelle loro Costituzioni. Eppure norme inadeguate e lacunose applicazioni rendono queste garanzie vuote promesse, di alcun impatto sulla vita quotidiana delle donne. Tanto che abbiamo 600 milioni di donne, più della metà delle lavoratrici nel mondo, occupate in impieghi precari, intrappolate in lavori insicuri, spesso fuori legge. A dispetto poi dei progressi legislativi, milioni di donne subiscono violenze nella vita privata, generalmente per mano dei loro partner, abusi all’interno delle coppie, sottaciuti nel 90 per cento dei casi e che non vengono puniti in ben 127 Paesi. Senza contare – denuncia il rapporto Onu - che la violenza sessuale delle donne è un carattere distintivo nei moderni conflitti.

Ma si può tenere forzatamente indietro le donne senza compromettere il progresso dell’umanità? Quanti studi hanno già dimostrato che la parità per le donne è la chiave di volta per lo sviluppo dei Paesi poveri e che valorizzare il genio femminile è fondamentale per rafforzare le democrazie nei Paesi ricchi? Da qui 10 suggerimenti elaborati nel rapporto: appoggiare le organizzazioni delle donne in ambito legale, incrementarne la presenza nelle strutture giuridiche e di polizia, favorirne l’accesso alla giustizia e sostenerle nei processi legali, controllare l’equità degli iter giudiziari, rafforzare i programmi di riparazione dei torti subiti, inserire le quote rosa per aumentare le parlamentari, porre l’uguaglianza delle donne al centro degli obiettivi del Millennio. Un piano d’azione ambizioso che difficilmente potrà però realizzarsi se non disporrà dei necessari finanziamenti. Michelle Bachelet aveva infatti previsto di raccogliere per la sua agenzia 500 milioni di dollari da parte di Stati e organizzazioni internazionali, ma ne ha incassati finora solo 80. Le donne contano ancora poco.







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