Assemblea generale delle suore Adoratrici del Sangue di Cristo sul Mistero Pasquale
La Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo si riunisce a Mysore, nello
Stato indiano del Karnataka, dal 7 al 31 luglio per la propria 20.ma Assemblea generale,
intorno al tema “Scegli, dunque, la vita!”. Prendono parte all’incontro 44 Adoratrici
dei cinque continenti, che nel corso dei lavori rifletteranno sul significato della
loro scelta religiosa di incarnare il Mistero Pasquale nella vita quotidiana, sia
a livello personale e comunitario, sia nel mondo esterno attraverso le diverse espressioni
di apostolato. Una revisione di vita che ripercorre il cammino compiuto negli anni
recenti e orienta la Congregazione nella progettazione del proprio futuro apostolico,
allo scopo di poter rispondere – alla luce del Vangelo e con maggior efficacia – alle
esigenze dell’oggi. Tra i relatori previsti, il padre Michael Sebastian, verbita,
sociologo e docente di Missiologia, svolgerà un contributo su “Scenario mondiale emergente
e impegno cristiano per una pienezza di vita”, esaminando gli elementi portanti della
risposta cristiana alla globalizzazione e al post-modernismo, mentre da suor Shalini
D’Souza, religiosa della Carità di Nazareth, verrà un apporto sulla testimonianza
e la profezia nel servizio ai sofferenti e alle vittime dell’ingiustizia, quali aspetti
caratterizzanti il vissuto quotidiano delle Adoratrici. Verranno anche sottolineati
i temi dell’educazione, della formazione permanente e del discernimento, in particolare
nella relazione di suor Maria Hughes, Adoratrice statunitense. La Congregazione oggi
in capitolo generale venne avviata nel 1834 da Santa Maria de Mattias (1805-1866),
allo scopo di diffondere la spiritualità del Preziosissimo Sangue richiamando l’attenzione
del Popolo di Dio al mistero centrale del Cristianesimo: l’effusione del Sangue di
Nostro Signore per la redenzione dell’umanità. Una vita religiosa – quella voluta
dalla Fondatrice – che fosse adorazione del “calice di salvezza” e servizio all’annuncio
del kerygma nei diversi ambiti: catechetico, scolastico, sociale, una missione che
oggi si esprime anche come vicinanza alle vittime della tossicodipendenza, dello sfruttamento,
dell’emarginazione. Nell’attualità, l’Istituto conta 1.510 religiose, distribuite
in 244 comunità di oltre 20 Paesi, dagli Stati Uniti all’Australia, dalla Russia al
Perù, dalle Filippine al Mozambico. (A cura di Marina Vitalini)