Bangladesh: critiche agli emendamenti costituzionali sul carattere confessionale dello
Stato
Non si arrestano in Bangladesh le critiche agli emendamenti alla Costituzione che
mantengono il carattere confessionale dello Stato, a dispetto delle promesse del Premier
Sheikh Hasina, che due anni fa aveva annunciato l’intenzione di ripristinare la laicità
e reintrodurre gli originali “quattro principi” alla base della nazione. Il testo,
elaborato sulla base delle raccomandazioni della speciale Commissione parlamentare
incaricata dal governo di vagliare emendamenti costituzionali, è stato approvato dal
Parlamento il 30 giugno. Se per un verso reintroduce i principi della democrazia,
del nazionalismo e del socialismo, contenuti nella Costituzione del 1972, per l’altro
mantiene l’islam come religione di Stato, conserva l’esordio religioso nel preambolo
della Carta costituzionale (“nel nome di Allah, clemente e misericordioso”) e consente
la presenza in Parlamento di partiti religiosi. Secondo i critici – riferisce l’agenzia
Ucan - si tratta di un testo “confuso” dovuto alle pressioni dei gruppi fondamentalisti
islamici e che “contraddice” lo spirito della prima Costituzione del Paese dopo l’indipendenza.
In questo senso si è espresso, tra gli altri, mons. Bejoy D’Cruze, presidente della
Commissione episcopale per l’unità dei cristiani e il dialogo interreligioso. “Mantenere
l’islam come religione di Stato significa considerare lo status delle altre religioni
inferiore. Un Paese non ha bisogno di una religione di Stato. La migliore soluzione
è la laicità”, ha dichiarato il presule , che ha peraltro ammesso che le nuove disposizioni
riconoscono a tutti “il diritto di praticare la propria religione”. Profondamente
deluse anche le altre minoranze religiose ed etniche nel Paese. “Hanno distrutto i
sogni di 20,5 milioni di persone che hanno votato per la Awami League (il partito
al governo, ndr)”, ha detto l’avvocato indù Rana Dasgupta, leader di un forum che
riunisce le minoranze del Paese. Il Bangladesh era stato dichiarato stato laico nel
1972, ma una serie di emendamenti costituzionali negli anni successivi e due dittature
militari hanno abbandonato quel principio fino a dichiarare l’islam religione di Stato
nel 1988. I cristiani nel Paese sono lo 0,03% dei 160 milioni di abitanti, in larga
maggioranza musulmani. (A cura di Lisa Zengarini)