Sudafrica: i vescovi temono nuova ondata di attacchi contro gli immigrati dallo Zimbabwe
I vescovi sudafricani temono una nuova ondata di attacchi a sfondo xenofobo contro
gli immigrati dallo Zimbabwe. Il flusso di rifugiati dal vicino Paese africano ha
infatti ricominciato a crescere a causa della ripresa delle intimidazioni e delle
violenze contro gli oppositori del Presidente Robert Mugabe con l’avvicinarsi delle
nuove elezioni presidenziali e parlamentari, previste entro l'anno. E con esso si
è riaccesa anche l’ostilità della popolazione sudafricana più povera nei confronti
dei nuovi arrivati. Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli episodi di violenza
contro cittadini provenienti dallo Zimbabwe che fanno temere il ripetersi dell’ondata
di attacchi xenofobi del 2008. Per questo il 19 giugno scorso i vescovi hanno diffuso
una lettera pastorale in cui esortano i fedeli “ad opporsi al male della xenofobia
che minaccia di dividere la comunità umana”. “Dobbiamo tutti unirci contro questa
malvagità e lavorare per costruire comunità di amore”, afferma la lettera . A preoccupare
i vescovi - ha riferito all’agenzia Cns, il responsabile dell’Ufficio stampa della
Conferenza episcopale (Sacbc) padre Chris Townsend - sono anche le gang al confine
tra i due Paesi che violentano e derubano i rifugiati quando fanno ingresso in Sudafrica
attraverso il fiume Limpopo. All’origine delle violenze xenofobe – spiega mons. Kevin
Bowling, vescovo di Rustemburg e membro dell’organizzazione ecumenica “Solidarity
Peace Trust” - vi è la povertà estrema in cui versa una parte della società sudafricana
e la mancanza di lavoro e di speranza per i giovani. (L.Z.)