Le religiose raccolgono la sfida dei nuovi media: al via il corso “La suora nell’epoca
digitale”
“La suora nell’epoca digitale”, è titolo del corso intensivo che ha preso il via oggi
presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. L’iniziativa, rivolta alle religiose
di diverse Congregazioni, s’inserisce nel più ampio magistero che Benedetto XVI sta
svolgendo sull’evangelizzazione del cosiddetto “continente digitale”. In particolare,
sarà approfondito il rapporto quotidiano con i giovani e con tutte le persone che
manifestano bisogno di dialogo e aiuto, attraverso lo schermo di un computer. Marco
Guerra ne ha parlato con uno dei docenti del corso, il teologo padre Luis Alfonso
Orozco:
R. – La suora
si trova nell’epoca digitale e, con la sua identità di consacrata, deve saper capire
come funzionano questi mezzi, utilizzandoli appunto come un mezzo e non come fine,
avvalendosene per evangelizzare la società. Siamo ben coscienti di parlare soprattutto
delle nuove generazioni, che vivono questa realtà quotidiana e popolano quelle “acropoli”
che noi siamo chiamati ad evangelizzare.
D. – Dunque, si può parlare
di una vera e propria pastorale giovanile per il web?
R. – Il Santo
Padre ha spesso dato l’esempio attraverso tutti i mezzi moderni, inserendo il suo
messaggio e la sua parola piena di luce e di guida chiara per i giovani di oggi. Credo
che la gente, i giovani e noi tutti siamo assetati di belle notizie, di verità, di
speranza. E la colpa – magari per omissione – può essere nostra che non innestiamo
il messaggio evangelico in questa acropoli dei media. Non si tratta di fuggire o di
aver paura di questo, ma si tratta di saperlo utilizzare per comunicare il Vangelo.
D. – Questo corso è rivolto alle religiose: la sensibilità di una suora
può essere vincente su un mezzo dialettico e interattivo come Internet e i social
network?
R. – Interverrà una suora olandese, che ci porterà la sua esperienza:
ha saputo utilizzare il computer per riuscire ad entrare in contatto con delle ragazze
e più di una si è interessa alla vita religiosa. Ecco l’esperienza di una suora che
utilizza bene i nuovi media per entrare in contatto con le giovani, destare in loro
delle domande o dei dubbi, magari scoprendo che qualcuna si è poi sentita chiamata
alla vita religiosa ed è entrata in convento. Sono casi positivi che dicono che i
frutti ci sono.
Sul contributo specifico che può essere offerto dalle
religiose, sentiamo il parere di una delle partecipanti al corso, suor Elena
del Cottolengo di Torino:
R. – Prima di tutto, possiamo far capire
che è un mezzo e che quindi quello che conta è mantenere una relazione, ma che sia
una relazione interpersonale autentica. E ciò distinguendo bene quelli che sono i
mezzi da quello che è il fine: incontrarsi, perché quello che oggi è maggiormente
in crisi sono proprio i rapporti fra le persone. (mg)