Il Papa inaugura la mostra sul 60.mo del suo sacerdozio: la bellezza emana dall’unione
tra verità e carità
Un’occasione di incontro fecondo tra la Chiesa e gli artisti: Benedetto XVI ha inaugurato,
stamani in Aula Paolo VI, l’esposizione promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura
per il suo 60.mo anniversario di sacerdozio. Rivolgendosi agli artisti internazionali
che hanno realizzato le 60 opere in mostra, il Papa ha sottolineato con forza che
l’autentica bellezza emana dalla “perfetta armonia di verità e carità”. Ed ha ribadito
quanto sia decisivo il dialogo tra Chiesa ed artisti. L’incontro è stato introdotto
da un’esecuzione del Padre Nostro al pianoforte da parte del Maestro Arvo Pärt
e chiuso dalla visione di un filmato del regista Pupi Avati. L’indirizzo di saluto
al Papa è stato rivolto dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del dicastero
promotore della mostra. Il servizio di Alessandro Gisotti:
(Esecuzione
pianoforte)
La musica, la pittura, la scultura per celebrare il 60.mo
di sacerdozio di Joseph Ratzinger. Una mostra dal titolo affascinante: “Lo splendore
della verità, la bellezza della carità”. E Benedetto XVI ha preso spunto proprio da
questo binomio, verità-carità, per soffermarsi sulla fonte autentica della bellezza:
“E’
proprio dall’unione, vorrei dire dalla sinfonia, dalla perfetta armonia di verità
e carità, che emana l’autentica bellezza, capace di suscitare ammirazione, meraviglia
e gioia vera nel cuore degli uomini. Il mondo in cui viviamo ha bisogno che la verità
risplenda e non sia offuscata dalla menzogna o dalla banalità; ha bisogno che la carità
infiammi e non sia sopraffatta dall’orgoglio e dall’egoismo”.
“Abbiamo
bisogno – ha detto ancora – che la bellezza della verità e della carità colpisca l’intimo
del nostro cuore e lo renda più umano”. Quindi, ha rinnovato agli artisti “un amichevole
e appassionato appello”:
“Non scindete mai la creatività artistica
dalla verità e dalla carità, non cercate mai la bellezza lontano dalla verità e dalla
carità, ma con la ricchezza della vostra genialità, del vostro slancio creativo, siate
sempre, con coraggio, cercatori della verità e testimoni della carità”.
Fate
“risplendere la verità nelle vostre opere”, ha detto ancora il Papa. Ed ha esortato
a fare in modo che la bellezza di queste opere “susciti nello sguardo e nel cuore
di chi le ammira il desiderio e il bisogno di rendere bella e vera l’esistenza”, arricchendola
con il tesoro della carità:
“Lo Spirito Santo, artefice di ogni bellezza
che è nel mondo, vi illumini sempre e vi guidi verso la Bellezza ultima e definitiva,
quella che scalda la nostra mente e il nostro cuore e che attendiamo di poter contemplare
un giorno in tutto il suo splendore. Ancora una volta, grazie per la vostra amicizia,
per la vostra presenza e perché portate nel mondo un raggio di questa Bellezza, che
è Dio”.
Il Papa non ha poi mancato di sottolineare che l’incontro
per la Mostra, rappresenta “una nuova tappa di quel percorso di amicizia e di dialogo”
con gli artisti intrapreso il 21 novembre del 2009, nella Cappella Sistina. Un evento,
ha confidato, “che porto ancora impresso nell’animo”:
“La Chiesa
e gli artisti tornano ad incontrarsi, a parlarsi, a sostenere la necessità di un colloquio
che vuole e deve diventare sempre più intenso e articolato, anche per offrire alla
cultura, anzi alle culture del nostro tempo un esempio eloquente di dialogo fecondo
ed efficace, orientato a rendere questo nostro mondo più umano e più bello”.
Un
incontro, quello nella Cappella Sistina, che è stato ricordato anche dal cardinale
Gianfranco Ravasi nel suo indirizzo d'omaggio. Il porporato ha
messo l'accento sul rinnovato incontro del Papa con gli artisti per un'occasione così
lieta come il 60.mo di sacerdozio:
“E’ così che oggi sono ritornati
davanti a lei 60 artisti, rappresentanti di tutte le iridescenze delle arti, delle
culture e dei popoli, ciascuno con un dono creato dalle loro menti e dai loro cuori”.