2011-07-04 14:26:25

Germania: per mons. Zollitsch con la diagnosi pre-impianto "viene superato un limite"


Vietare la diagnosi pre-impianto (Pid) perché “le persone decidono cosa è degno o non degno di vivere”: questa la posizione ribadita ieri a Friburgo da mons. Robert Zollitsch, presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), intervistato dall’agenzia cattolica tedesca Kna. Mons. Zollitsch si è espresso in vista della decisione del Bundestag, attesa per il 7 luglio. Per il presidente della Dbk, - riferisce l'agenzia Sir - la posizione della Chiesa cattolica che rifiuta il ricorso alla Pid in tutti i casi non è affatto isolata e ha ricordato che anche da parte protestante non vi è “un rifiuto unanime del divieto assoluto della Pid, al contrario”. Mons. Zollitsch ha evidenziato come il Consiglio etico chiamato a pronunciarsi in materia “sia tutt’altro che unanime”. “La Pid non è altro che selezione. E in tal modo viene superato chiaramente un limite. Se ciò avviene, non si potrà più impedire che la Pid venga utilizzata anche da altri punti di vista. Chi si può arrogare il diritto di definire i criteri e di decidere sulla vita e sulla morte di un’altra persona?” ha domandato l’arcivescovo, che ha anche fatto riferimento alle recenti dichiarazione del nuovo presidente dell’Ordine federale dei medici tedeschi, Frank Ulrich Montgomery, che aveva messo in guardia da un’applicazione estesa dei test genetici sugli embrioni riconoscendo che “esiste il rischio che la Pid venga impiegata su un numero sempre maggiore di casi”. (R.P.)







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