2011-07-01 16:12:29

La Cina celebra i 90 anni del Partito comunista


Oggi, Pechino è teatro delle celebrazioni per il 90.mo anniversario della nascita del Partito comunista cinese. Sviluppo economico, stabilità e armonia, ma nessuna apertura al multipartitismo: questo, in sintesi, è stato il contenuto del discorso fatto per l’occasione da Hu Jintao, segretario del partito, che oggi si trova alle prese con le crescenti istanze democratiche. Ma come è cambiato il Partito comunista cinese in 90 anni densi di avvenimenti epocali, sia per Pechino che per il mondo? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Francesco Sisci, corrispondente in Cina per il quotidiano “La Stampa”:RealAudioMP3

R. - Il Partito comunista cinese, come hanno sottolineato queste celebrazioni di oggi, è molto più cinese e molto poco comunista, nel senso che l’elemento di pragmatismo del partito è estremamente forte. Una cosa per esempio che brillava per assenza nel discorso del segretario del partito, Hu Jintao, oggi alla sezione plenaria, era una definizione: una spiegazione su cosa sia il socialismo o il comunismo. Il discorso era in realtà tutto incentrato sulla guida del Paese, sulla proiezione del Paese verso la prosperità e l’annuncio che per il centenario della fondazione della Repubblica Popolare, nel 2049, la Cina sarà un Paese prospero e democratico.

D. - Quello cinese è uno degli ultimi Partiti-Stato che deve fare i conti con l’aumento dell’istanza di democrazia e quindi anche di aspetti più spirituali...

R. - Certo, l’aspetto religioso in generale è un elemento crescente: ci sono le Chiese cristiane, ci sono i cattolici, ci sono i buddisti, ci sono spiritualità che per lunghi decenni sono state soppresse e invece adesso stanno tornando a vivere. Non c’è, rispetto al passato, una soppressione sistematica di queste fedi, anche se questo non esclude che vi siano delle occasioni per delle repressioni ad hoc. (ma)







All the contents on this site are copyrighted ©.