2011-07-01 15:17:06

Gli anglicani e la tutela del Creato


Nairobi, 27 giugno 2011
La visita dell’arcivescovo di Canterbury in Kenya: Gli anglicani e la tutela del Creato

«Negli ultimi anni un numero sempre più crescente di cristiani sta realizzando che c’è un altro rapporto che ha bisogno di cura e di attenzione e questo è il nostro rapporto con l’intero Creato»: il primate della Comunione anglicana, l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha voluto recentemente indicare la necessità di porre al centro dell’attenzione i temi dell’ambiente e della sicurezza alimentare, in occasione di una visita in Kenya, durante la quale ha fra l’altro inaugurato i lavori per la realizzazione della prima università anglicana in Kenya, nel sito di Kanyuambora.
Il primate ha esortato la comunità cristiana a mantenere vivo l’impegno per promuovere un sano sviluppo delle società, nell’armonico rispetto dei doni del Creato. «Abbiamo bisogno di consapevolezza su come utilizzare i doni della creazione in maniera corretta — ha sottolineato l’arcivescovo incontrando i rappresentanti della diocesi anglicana di Machakos — e abbiamo bisogno di apprendere come relazionarci con il mondo che ci circonda, non in termini egoistici o di dominio, facendo ciò che vogliamo della realtà in cui siamo immersi, ma imparando a vivere con il Creato e con la saggezza custodita nel Creato che è la saggezza di Dio».
L’arcivescovo di Canterbury ha raccolto le riflessioni e la testimonianza della comunità locale, rappresentata in gran parte da famiglie di contadini, alcune delle quali stanno sperimentando nuove tecniche di coltivazione e di risparmio energetico, in risposta alle sfide globali: in primo luogo quelle relative all’adattamento alle mutate condizioni climatiche e al problema della sicurezza alimentare. «Nel momento in cui impariamo a prenderci cura dell’ambiente e delle persone che ci circondano — ha osservato il primate — anche i frutti della terra saranno più suscettibili di essere utilizzati per la causa dell’amore e della pace».
La Comunione anglicana è attiva in diversi Paesi africani e asiatici, tramite organizzazioni locali e ong collegate, nel sostenere programmi di sviluppo e di tutela ambientale. In occasione della riunione del G20 dei ministri delll’Agricoltura — che si è svolta nei giorni 22-23 giugno a Parigi, in Francia — un gruppo di leader della Comunione anglicana hanno scritto una lettera ai rappresentanti dei Governi per affrontare il problema della speculazione sui beni alimentari e per dare il via a una serie d’interventi specifici per aiutare i contadini e le imprese agricole di ridotte dimensioni nei Paesi più poveri. In previsione poi della Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici prevista per il 28 novembre — 9 dicembre 2011, a Durban, in Sud Africa, dalla Comunione anglicana è stato diffuso un messaggio nel quale si lancia un appello ai leader politici nel mondo affinché siano presi impegni fermi e urgenti per ridurre le emissioni di carbonio. L’arcivescovo di Canterbury ha lodato l’impegno della comunità anglicana in Kenya sul tema della tutela del Creato: «Tutto il lavoro che ho letto e a cui ho assistito fa riferimento al Creato e questo lavoro serve a ripristinare le nostre relazioni con il mondo che ci circonda, così che possiamo operare per la gloria di Dio nel mondo in cui viviamo». E ha aggiunto: «Prego affinché questo lavoro con la sua forza creativa porti a un nuovo inizio. Senza questa testimonianza per un nuovo inizio, per un nuovo rapporto con il Creato, le comunità religiose non potranno rinnovarsi, così come non potranno farlo le nazioni e il mondo intero». Quindi ha concluso: «La visita è stata fruttifera e ci ha forniti una prospettiva globale sulle ricchezze della nostra fede in Cristo come membri della Comunione anglicana e per la nostra comune testimonianza».

(L’Osservatore Romano)







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