Nairobi, 27 giugno 2011 La visita dell’arcivescovo di Canterbury in Kenya: Gli
anglicani e la tutela del Creato
«Negli ultimi anni un numero sempre più crescente
di cristiani sta realizzando che c’è un altro rapporto che ha bisogno di cura e di
attenzione e questo è il nostro rapporto con l’intero Creato»: il primate della Comunione
anglicana, l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha voluto recentemente indicare
la necessità di porre al centro dell’attenzione i temi dell’ambiente e della sicurezza
alimentare, in occasione di una visita in Kenya, durante la quale ha fra l’altro inaugurato
i lavori per la realizzazione della prima università anglicana in Kenya, nel sito
di Kanyuambora. Il primate ha esortato la comunità cristiana a mantenere vivo
l’impegno per promuovere un sano sviluppo delle società, nell’armonico rispetto dei
doni del Creato. «Abbiamo bisogno di consapevolezza su come utilizzare i doni della
creazione in maniera corretta — ha sottolineato l’arcivescovo incontrando i rappresentanti
della diocesi anglicana di Machakos — e abbiamo bisogno di apprendere come relazionarci
con il mondo che ci circonda, non in termini egoistici o di dominio, facendo ciò che
vogliamo della realtà in cui siamo immersi, ma imparando a vivere con il Creato e
con la saggezza custodita nel Creato che è la saggezza di Dio». L’arcivescovo
di Canterbury ha raccolto le riflessioni e la testimonianza della comunità locale,
rappresentata in gran parte da famiglie di contadini, alcune delle quali stanno sperimentando
nuove tecniche di coltivazione e di risparmio energetico, in risposta alle sfide globali:
in primo luogo quelle relative all’adattamento alle mutate condizioni climatiche e
al problema della sicurezza alimentare. «Nel momento in cui impariamo a prenderci
cura dell’ambiente e delle persone che ci circondano — ha osservato il primate — anche
i frutti della terra saranno più suscettibili di essere utilizzati per la causa dell’amore
e della pace». La Comunione anglicana è attiva in diversi Paesi africani e asiatici,
tramite organizzazioni locali e ong collegate, nel sostenere programmi di sviluppo
e di tutela ambientale. In occasione della riunione del G20 dei ministri delll’Agricoltura
— che si è svolta nei giorni 22-23 giugno a Parigi, in Francia — un gruppo di leader
della Comunione anglicana hanno scritto una lettera ai rappresentanti dei Governi
per affrontare il problema della speculazione sui beni alimentari e per dare il via
a una serie d’interventi specifici per aiutare i contadini e le imprese agricole di
ridotte dimensioni nei Paesi più poveri. In previsione poi della Conferenza internazionale
sui cambiamenti climatici prevista per il 28 novembre — 9 dicembre 2011, a Durban,
in Sud Africa, dalla Comunione anglicana è stato diffuso un messaggio nel quale si
lancia un appello ai leader politici nel mondo affinché siano presi impegni fermi
e urgenti per ridurre le emissioni di carbonio. L’arcivescovo di Canterbury ha lodato
l’impegno della comunità anglicana in Kenya sul tema della tutela del Creato: «Tutto
il lavoro che ho letto e a cui ho assistito fa riferimento al Creato e questo lavoro
serve a ripristinare le nostre relazioni con il mondo che ci circonda, così che possiamo
operare per la gloria di Dio nel mondo in cui viviamo». E ha aggiunto: «Prego affinché
questo lavoro con la sua forza creativa porti a un nuovo inizio. Senza questa testimonianza
per un nuovo inizio, per un nuovo rapporto con il Creato, le comunità religiose non
potranno rinnovarsi, così come non potranno farlo le nazioni e il mondo intero». Quindi
ha concluso: «La visita è stata fruttifera e ci ha forniti una prospettiva globale
sulle ricchezze della nostra fede in Cristo come membri della Comunione anglicana
e per la nostra comune testimonianza».