2011-06-30 08:10:01

Karzai e Obama: sarà rispettato il calendario di ritiro Usa dall'Afghanistan


Liberati in Afganistan i due giornalisti francesi rapiti 18 mesi fa dai talebani. Parigi ha precisato che non è stato pagato alcun riscatto e ha ringraziato Kabul per la collaborazione. Intanto sia il presidente Karzai sia il Capo della Casa Bianca Obama hanno ribadito che i soldati americani rispetteranno il calendario di ritiro nonostante il sanguinoso attacco di ieri all’Hotel Intercontinetal di Kabul che ha provocato almeno 21 morti. Ma quali sono i timori della società afgana? Eugenio Bonanata lo ha chiesto a Simona Lanzoni direttrice progetti nel Paese della Onlus Pangea: RealAudioMP3

R. – Le condizioni della popolazione non sono cambiate moltissimo negli ultimi dieci anni. Sicuramente sono migliorate, ma c’è ancora molto, troppo da fare. Una delle maggiori paure della popolazione afghana è che in seguito all’exit strategy diminuiranno le risorse economiche dedicate allo sviluppo e al processo di pace. Inoltre, c’è paura anche sul fronte del rispetto dei diritti delle persone – in primis – delle donne. I talebani, che mostrano i loro muscoli con azioni come quelle che hanno compiuto ieri notte all’Intercontinental, fanno capire che bisogna contrattare con loro a tutti i costi: contrattare con loro vuol dire anche andare loro incontro rispetto a tutti i diritti che fino adesso si sono piano piano conquistati, almeno sulla carta – forse non ancora nella realtà giornaliera – e che devono cercare di implementare tutti i giorni.

D. – A rischio, oltre alla condizione della donna afghana, c’è anche il settore dell’istruzione?

R. – Sono tutti legati, perché i talebani – sappiamo bene – che preferisco avere ovunque delle “madrase” e non garantire il diritto allo studio per tutti, bambini e bambine. Non solo, pensiamo anche al fatto che tutte queste “forze insorgenti” sono tra loro concorrenti perché vogliono guadagnarsi il loro piccolo potere locale e territoriale per poi continuare ad espanderlo. Il problema è serio e riguarda la garanzia della pace a livello della società civile.

D. – L’Afghanistan di domani somiglia sempre di più a quello di ieri: c’è pessimismo in questa affermazione e lei la condivide?

R. – Sì, in parte sì. Credo che comunque i talebani dovranno concedere qualcosa per essere istituzionalizzati. In realtà si farà, però, un passo indietro rispetto a quello che si è fatto fino ad oggi. (mg)











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