Wroclaw (Polonia) e San Sebastián (Paesi Baschi, Spagna) capitali europee della
cultura per il 2016
Erano sei le città spagnole che ieri speravano di ricevere il titolo di capitale europea
della cultura, insieme con Wroclaw (Polonia) per l’anno 2016: Burgos, Segovia, Las
Palmas, Cordoba, Saragozza e San Sebastián. La tensione era forte tra i rappresentanti
di queste città quando, dopo anni di lavoro, si sono presentati al Ministero della
cultura di Madrid per conoscere il verdetto finale di una giuria di tredici personalità
delle quali sette appartenenti alle istituzioni dell’Ue e sei spagnole. Erano le 17.25
quando l’austriaco, Manfred Gaulhoffer, a nome della giuria, ha proclamato l’elezione
in favore di San Sebastián. Nella motivazione di questa decisione si diceva che il
progetto presentato dalla città vincitrice era eccellente e molto intelligente, in
particolare perché si intende mettere in rapporto la cultura con la pace e la convivenza
in una città e in un Paese che hanno sofferto tanta violenza. Indipendentemente dai
valori oggettivi della proposta di questa candidatura, non sono mancate voci contrarie
all’elezione, tenendo conto dell’attuale composizione delle autorità locali appartenenti
ad una coalizione che non ha condannato esplicitamente la violenza dell’Eta. Da parte
sua, il nuovo sindaco ha dichiarato: “Questo progetto ha impegnato tutte le forze
politiche e diventerà un punto d’appoggio per la pace e la normalizzazione del nostro
Paese”. E l’Università di Deusto dei Gesuiti, con il suo “Campus” a San Sebastián,
ha affermato che fin dall’inizio ha sempre collaborato con il progetto, in particolare
a causa di alcuni tra gli obiettivi enunciati, quali l’impegno per la pace ed i valori
umani, il plurilinguismo e il dialogo interreligioso e interculturale. Sono numerose
le manifestazioni previste per l’anno 2.016. Oltre alle celebrazioni i promotori intendono
creare nella città un clima di educazione e condivisione ai valori fondamentali partendo
dalla cultura. Come diceva il sindaco precedente “si tratta di un progetto culturale
al di sopra di ogni schieramento politico”. Mancano ancora cinque anni fino al 2016
e benché siano state definite tante iniziative e perfino il finanziamento fino all’anno
2020, l’ora della verità inizia proprio adesso una volta approvato il progetto. (A
cura di padre Ignacio Arregui)