Sudan: la Caritas italiana intensifica gli aiuti in vista dell’indipendenza del Sud
Sudan
L’avvicinarsi della divisione del Sud Sudan dal governo di Khartoum, prevista per
il 9 luglio e sancita dal referendum del gennaio scorso, ha intensificato gli scontri
e le violenze nel Paese, specialmente nella regione del Sud Kordofa. Razzie e bombardamenti
hanno causato un numero imprecisato di vittime, mentre oltre 60 mila sono le persone
in fuga. I vescovi sudanesi hanno perciò lanciato un appello alla pace e una novena
che prenderà il via oggi. “La guerra deve terminare immediatamente. C’è una grande
sofferenza tra la popolazione. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile
per consentire il ritorno della pace” ha denunciato mons. Michael Didi Adgum Mangoria,
vescovo ausiliare di El Obeid, una delle diocesi maggiormente colpita dalle ultime
violenze. In questo contesto, Caritas Italiana ha annunciato in un comunicato di intensificare
il sostegno a Caritas Sudan, unendosi alla preghiera per la pace dei vescovi locali.
La Caritas italiana, già attiva in Sudan con un impegno complessivo di oltre 500 mila
euro, ha strutturato un piano di aiuto di urgenza in collaborazione con la rete internazionale
Caritas, rivolgendosi alle persone che si spostano da nord a sud e in particolare
alle fasce più vulnerabili: donne, minori, anziani. L’intervento, iniziato già in
agosto 2010, si è concentrato prevalentemente nella distribuzione di cibo, acqua,
kit sanitari, teli di plastica ed altri utensili per alloggi provvisori ad oltre 50
mila sfollati. Per i prossimi mesi sono previsti aiuti massicci nei settori dell’igiene,
alimentazione, salute, protezione fisica, educazione di base, attività di peace building
e educazione alla risoluzione non violenta dei conflitti. Il programma prevede interventi
di ricostruzione e riabilitazione di medio periodo, in particolare nell’ambito delle
strutture scolastiche e dell’accesso all’acqua (pozzi, sistemi di distribuzione ecc.).
(M.R.)