All'anniversario del Papa dedicato lo spettacolo pirotecnico della "Girandola di Castel
Sant'Angelo"
Al 60.mo anniversario di sacerdozio di Benedetto XVI è dedicata in modo speciale la
quarta edizione della “Girandola di Castel Sant’Angelo”, lo straordinario spettacolo
di fuochi pirotecnici che questa sera, dalle 22, illuminerà il cielo del centro di
Roma. La Girandola si rifà a una secolare tradizione risalente ai Papi del Rinascimento
e più volte descritta da celebri poeti e scrittori, col tempo fissata al 29 giugno.
Emanuela Campanile ne ha parlato con Nicoletta Fattorosi Barnaba, esperta
di tradizioni romane:
R. – Era
veramente una festa importante, che finiva appunto con questi fuochi artificiali magnifici.
Pensate che i fuochi artificiali, a Roma, li hanno disegnati, dal ‘500, dei grandi
artisti: Michelangelo, Bernini, Fuga, Vanvitelli. Il primo fuoco artificiale è stato
fatto nel 1481, per l’elezione di Sisto IV della Rovere; da allora in poi, c’è stata
questa grande tradizione romana, perché venivano da fuori per vedere i fuochi e soprattutto
la girandola di Castel Sant’Angelo per San Pietro e Paolo. I primi che disegnò Bernini,
li fece dopo aver visto l’eruzione dello Stromboli: rimase talmente incantato che
volle rifare l’eruzione del vulcano con una girandola. Questa sua fortissima emozione
è rimasta scritta, l’ha scritta proprio lui: vedere un fuoco vero, che era quello
dello Stromboli, riprodotto poi in una girandola. Quindi, dalla natura all’artificio,
che però ci stupisce in entrambi i casi, perché è veramente molto bello. E finire
queste feste religiose con una luce simile – il simbolo della luce lo sappiamo tutti
qual è – è davvero fantastico.
D. – In nome di una tradizione antichissima...
R.
– Esatto. Dobbiamo dire grazie a queste antiche tradizioni, che ci hanno lasciato
davvero molto. (vv)