2011-06-28 14:07:35

Zimbabwe: la Chiesa nuovamente nel mirino del regime di Mugabe


La Chiesa cattolica dello Zimbabwe è entrata nuovamente nel mirino del governo del Presidente Robert Mugabe. Secondo un’inchiesta pubblicata sul sito del settimanale cattolico britannico “The Tablet” (www.thetablet.co.uk), la Chiesa è ormai considerata un “nemico” da quando i vescovi hanno pubblicato, all’inizio dell’anno, una lettera pastorale critica verso il regime. Il documento denunciava la corruzione definita "un cancro che sta distruggendo il Paese" ed esortava tutti i partiti ad “impegnarsi in un dibattito serio sullo stato della Nazione”, che altrimenti, ammoniva, “continuerà ad essere insidiata dalla violenza, dall’intolleranza politica, dall'ingiustizia, dai brogli elettorali, dalla paura e dall’inganno". Da allora - riferisce “The Tablet”, citando la testimonianza di un sacerdote che ha preferito mantenere l’anonimato - si sono moltiplicate le vessazioni contro sacerdoti cattolici da parte della polizia segreta fedele al Zimbabwe African National Union-Patriotic Front (Zanu-Pf) di Mugabe: pedinamenti, telefoni sotto controllo, arresti arbitrari, intimidazioni e anche torture. Il sacerdote ha riferito che la polizia si infiltra tra i fedeli per spiare quello che viene detto in chiesa, con il risultato che i parroci “non si sentono più liberi di predicare la Parola come vorrebbero, perché non sanno cosa li può attendere dopo la Messa”. Rischiano infatti di essere convocati in commissariato, dove i più fortunati vengono rilasciati dopo qualche ora di interrogatorio, mentre alcuni subiscono torture o trattamenti degradanti. Due settimane fa due sacerdoti fermati dalla polizia sono stati costretti a spogliarsi davanti ad alcune donne poliziotto prima di essere tradotti in carcere. Un altro è stato minacciato con una pistola puntata contro. Ormai, ha detto il sacerdote a “The Tablet”, “lo Zimbabwe è diventato uno Stato di polizia” e la Chiesa “vive nella paura”. Questo mentre il Governo fa di tutto per dividerla. In questo contesto va letta anche la presenza del Presidente Mugabe alla cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II il 1° maggio che l’Esecutivo ha molto mediatizzato per screditare la Chiesa locale. Non è la prima volta che il regime di Robert Mugabe prende di mira la Chiesa. In passato, prima della formazione dell’attuale governo di unità nazionale costituitosi dopo le controverse elezioni del 2008, i vescovi avevano subito diversi attacchi per le posizioni critiche espresse nei confronti dei metodi autoritari di Mugabe al potere da più di trent’anni. (L.Z.)







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