2011-06-27 14:26:20

Medio Oriente: 67 Ong arabe esprimono dubbi sui pacchetti d'aiuti di Ue e Usa


67 organizzazioni non governative, di 12 Paesi del mondo arabo, hanno lanciato oggi una dichiarazione congiunta in cui danno voce a tutte le loro preoccupazioni sui pacchetti di aiuti finanziari sponsorizzati da Unione europea e Stati Uniti per la transizione nei Paesi della regione del Mediterraneo attraversati dalle recenti rivoluzioni popolari. Lo riferisce oggi un comunicato della Campagna per la riforma della Banca Mondiale ripreso dall'agenzia Sir. Questi pacchetti, sostengono le Ong, potrebbero avere degli impatti negativi sui processi di transizione democratica e sconvolgere gli obiettivi di giustizia sociale ed economica che le stesse rivoluzioni si erano date. “I cambiamenti democratici ricercati dalle popolazioni locali non saranno raggiunti con l’aumento degli aiuti legati a condizionalità politiche, ulteriori liberalizzazioni di commercio e investimenti, deregolamentazioni e ricette economiche molto ortodosse che hanno così tanto contribuito alle ingiustizie contro le quali si sono ribellati i popoli di Tunisia ed Egitto” ha dichiarato il direttore della Rete delle Ong arabe per lo sviluppo, Kinda Mohamadieh. “Il percorso verso lo sviluppo passa necessariamente per la volontà dei popoli di ogni singolo Paese, attraverso un processo costituzionale e un dialogo nazionale” ha affermato Mohamadieh, per il quale è importante sottolineare come sulle istituzioni finanziarie internazionali tramite cui dovrebbe “passare” il pacchetto di aiuti “ricada la responsabilità di aver promosso in maniera sistematica per anni gli ingiusti modelli economici che hanno portato all’impoverimento e alla marginalizzazione di molti Paesi nord-africano e del Medio Oriente”. Nel testo le Ong chiedono che “vengano valutati attentamente i prestiti e l’operato nella regione delle banche multilaterali di sviluppo; incentivata la massima trasparenza nella distribuzione dei nuovi aiuti; una revisione da parte di un organismo indipendente dei vari debiti sovrani esistenti, con l’eventuale cancellazione. (R.P.)







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