Haiti: torna alto il rischio colera, l’Avsi diffonde le buone pratiche dell’igiene
L’Avsi è di nuovo in prima linea nel combattere i focolai di colera riaccesisi ad
Haiti a seguito dell’arrivo della stagione delle piogge. In particolare l’Associazione
Volontari per il Servizio Internazionale ha ripreso le attività di sensibilizzazione
all’igiene. “La prevenzione e la reidratazione immediata è il metodo efficace per
evitare il diffondersi dell’epidemia e un’incidenza elevata di mortalità, come quella
del focolaio esploso a ottobre – spiega all'agenzia Sir un responsabile dell’Associazione
-. Oggi le persone sono più preparate, però le circostanze igienico sanitarie dei
campi sfollati sono sensibilmente peggiorate a causa delle piogge torrenziali che
allagano i campi e diffondono immondizie, microbi, batteri”. Solo tra ottobre e novembre
2010 si erano contate oltre 5.300 morti, inoltre, essendo ormai passato un anno e
mezzo dal terremoto, le regole internazionali e anche nazionali favoriscono lo smantellamento
di interventi di emergenza e delle distribuzioni di alimenti, acqua, nonché delle
strutture di accoglienza temporanea. Si registra infatti un tasso di mortalità particolarmente
elevato nei bambini dai 6 mesi, perché le mamme abbandonano l’allattamento e le loro
difese si abbassano, ma anche nei bambini fino a 5 anni, in quanto la carenza di proteine
e micronutrienti li rendono particolarmente fragili. Fondamentale sta diventando quindi
l’intervento tempestivo per ripristinare le metodiche utili ad evitare il contagio.
(M.G.)