Madagascar: povertà e malnutrizione per due bambini malgasci su tre
Due bambini malgasci su tre vivono in condizioni di povertà e il 50% dei bambini con
meno di cinque anni ha una crescita rallentata a causa della malnutrizione. La situazione
in Madagascar è particolarmente grave nella città di Amboasary Sud, nella regione
sudorientale di Anosy, dove presso il Centro per il Trattamento e la Cura della Malnutrizione
Acuta con Complicazioni (Creni) vengono ricoverati i bambini il cui rapporto peso-altezza
determina uno stato di malnutrizione acuta. Sempre nella stessa città, collegato con
la clinica è attivo un altro centro per il Trattamento e la Cura della Malnutrizione
Acuta senza Complicazioni (Crenas). Un grafico del Creni di Amboasary Sud mostra che
circa un terzo dei 130 ricoveri registrati nel 2010 si è verificato tra i mesi di
marzo e maggio, alla fine della stagione più secca, ma i medici locali sostengono
che la siccità è un problema ciclico che colpisce la regione solo ogni tanto, mentre
ci sono fenomeni sociali ed economici di vecchia data che costituiscono una minaccia
costante per la sicurezza alimentare. Nella zona meridionale più arida, le condizioni
climatiche sempre più imprevedibili rischiano di far aumentare la malnutrizione tra
i bambini, in particolare tra i mesi di ottobre e marzo, quando il cibo scarseggia.
La malnutrizione cronica spesso è causata da una scarsa alimentazione prolungata nel
tempo. Il personale medico e gli operatori sanitari addetti ad identificare la malnutrizione
nei bambini si rivolgono al Crenas, da lì quelli più gravi e con complicazioni vengono
inviati al Creni. In genere i bimbi rimangono al Creni 10 giorni e dopo aver recuperato
un pò di peso vengono inviati nuovamente al Crenas, dove mamme e figli vengono aiutati
con supporti e formazione, cibo terapeutico pronto all’uso da portare a casa. Si tratta
di pasta di arachidi molto nutriente che contiene micronutrienti e costituisce una
vera salvezza per una zona del Paese dove il 60% della popolazione vive ad oltre 5
km di distanza dal centro sanitario più vicino. Inoltre, secondo alcuni esperti, contribuiscono
a queste carenze proteiche anche “tendenze locali” o tabù che riguardano il consumo
di determinati alimenti in zone dove la carne è un lusso insostenibile per la maggior
parte della gente. Ai bambini è vietato mangiare uova e pollo e le patate dolci possono
essere mangiate solo appena raccolte. I polli sono considerati "sporchi" e c’è la
credenza che mangiare le uova renda muti uomini e donne. (R.P.)